Scuola, intesa su soldi e ore aggiuntive 

Destinati 4,8 milioni in più a quelli nazionali, dei quali 2,8 milioni per le attività trentine. In contratto i criteri per il merito



TRENTO. È stata una riunione fiume, quella sul rinnovo del contratto della scuola che ha visto l’Apran ed i sindacati Cgil, Cisl e Uil a confronto. Iniziata alle due del pomeriggio, si è protratta fino ad oltre le nove di sera. E se un accordo sulla parte economica si è trovato, c’è ancora da definire il fronte normativo. Per questo le parti hanno deciso di riaggiornarsi ad un ulteriore incontro, che si terrà il 24 aprile.

Ma il grosso passo in avanti è stato fatto sulla parte economica, con il riconoscimento delle risorse che saranno destinate per le attività aggiuntive, da calcolarsi extra a quelle nazionali. I soldi per gli aumenti economici ci sono ed ammontano a 16 milioni e mezzo di euro (come riportato sul Trentino di ieri, ndr.), ma i sindacati chiedevano che ci fosse una separazione tra le ore dei docenti nazionali e quelle dei docenti provinciali, che si sono impegnati in attività come il Clil e il trilinguismo. Saranno stanziati dunque 12 milioni, per l’aumento di 70 euro al mese, in linea con quello nazionale ed altri 4 milioni e 800 mila per le attività aggiuntive. Nello specifico 2,8 milioni di euro assicurano un incremento della voce “assegno di flessibilità”, che cresce per ogni docente di circa 300 euro lordi l’anno, arrivando a mille euro; i restanti due milioni aumentano il Fuis (fondo di istituto), in parte per la realizzazione di attività legate al Clil e in parte per tutte le altre. Soddisfazione da parte dei sindacati. «Importante per Flc Cgil - si legge nel comunicato diffuso in serata - che i criteri per la valorizzazione entrino nelle relazioni sindacali come concertazione tra sindacati e dirigenti scolastici». Commenta Pietro di Fiore, segretario della la Uil Scuola, che si era battuto in particolare sull’aspetto della flessibilità per i docenti trentini: «Abbiamo chiesto ed ottenuto una distinzione tra i diversi carichi orari: le ore destinate agli organi collegiali (il quantum che ogni docente sul territorio nazionale deve svolgere) rimangano distinte e distanti dai carichi orari provinciali. È sulle ore provinciali che l’amministrazione può chiedere obblighi, sia sulla formazione sia sulle ulteriori attività con i ragazzi e per i ragazzi». Per quanto riguarda la formazione, si punta a togliere l’obbligo di partecipazione alle iniziative Iprase. «Deve essere il collegio dei docenti - precisa Di Fiore - a deliberare il proprio piano formativo, sentite le proposte avanzate dall’istituto provinciale». Commenta Cinzia Mazzacca, della Flc Cgil: «Ci siamo spesi con proposte innovative e garantiste nei confronti dei docenti: dalla maggiorazione delle assunzioni a una più capillare tutela della maternità, dal riconoscimento equo delle attività Clil e di Alternanza Scuola-Lavoro a tutte le ore sommerse legate alla funzione docente, dal raddoppiamento dell’assegno di flessibilità alla rivalutazione del potere della contrattazione (anche in tema di bonus premiale), alla parità di diritti fra personale di ruolo e precario». Non si sono fatti passi avanti invece, sul part time, che sarà trattato in incontri a parte, entro giugno.













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