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Schneck contro Dellai: «Ora accetta la Valdastico»

TRENTO. «Il clima elettorale a volte fa miracoli: è bastato che Lorenzo Dellai smettesse i panni da governatore del Trentino (e di fiero ed arcigno “signor no” al completamento del tratto nord della...



TRENTO. «Il clima elettorale a volte fa miracoli: è bastato che Lorenzo Dellai smettesse i panni da governatore del Trentino (e di fiero ed arcigno “signor no” al completamento del tratto nord della Valdastico) per assumere quelli di candidato al Parlamento per la lista Scelta civica di Monti per trasformare quelli che erano veti insormontabili in un qualcosa di meno drastico». A parlare Attilio Schneck, presidente di Autostrada Brescia-Padova Spa, che cita un’intervista sulle riforme del Titolo V della Costituzione rilasciata ieri dall’ex presidente. «Il candidato Dellai, ad una domanda sulla Valdastico (e più in generale di infrastrutture d’interesse nazionale), dichiara testualmente che “già oggi le due province di Trento e di Bolzano non hanno un vero e proprio diritto di veto. E’ previsto un vincolo d’intesa tra lo Stato e i territori interessati dalle grandi opere, ma questo vincolo non è insuperabile da parte dello Stato”. Nero su bianco e virgolettato». «Mi auguro che il nuovo presidente della Provincia di Trento, Alberto Pacher - aggiunge Schneck - prenda atto di questa situazione e voglia agire di conseguenza, evitando che sia lo Stato a dover decidere in ultima battuta».

E il senatore Sergio Divina dà a Dellai dell’«acrobata». «Il suo punto di vista sulla Valdastico muta di 360° rispetto al recente passato», e lo stesso accade - aggiunge - per il «gruzzoletto derivante dalla gestione dell’energia, forse le ultime risorse proprie su cui potremo contare».













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