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Sbarca con il barcone: preso a spacciare

Nei guai un senegalese di trent'anni: arrestato dalla squadra mobile



TRENTO. Era arrivato in Italia con il barcone e aveva chiesto - in Sicilia - il riconoscimento dello status di richiedente asilo. La sua domanda era stata respinta ma aveva fatto ricorso al Tar e, in attesa della sentenza, gode di un permesso provvisorio. Con le carte in regola dunque il senegalese 30enne è arrivato a Trento. E qui è stato arrestato dalla squadra mobile per spaccio. I poliziotti lo hanno scovato in piazza Dante e dopo un controllo lo hanno trovato con dello stupefacente. In particolare aveva un etto di hashish, in gran parte addosso e in minima parte del suo appartamento di Trento nord. A testimonianza della sua attività di spaccio c’è poi il denaro che è stato trovato nella sua disponibilità. Si tratta di poco più di mille euro che l’uomo aveva con sé. Mille euro in banconote di piccolo taglio che, dall’accusa, vengono lette come il risultato della vendita al dettagli dello stupefacente.

L’uomo è stato quindi portato nella camera di sicurezza della questura, mentre droga e denaro sono stati sequestrati. Il senegalese è stato quindi portato ieri mattina davanti al giudice dal quale è stato condannato a sei mesi e messo ai domiciliari.

L’arresto di mercoledì rientra nella serie di controlli voluti dal questore nelle zone più sensibili della città. Controlli contro fenomeni come lo spaccio di stupefacenti, i reati contro il patrimonio e più in generale i diversi fenomeni di microcriminalità. Un’azione che si sviluppa sia con gli uomini della questura di Trento ma anche con l’apporto di forze che arrivano dai nucleo di prevenzione crimine della regioni a noi limitrofe. Un’azione di controllo che proseguirà anche in futuro.













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