Sardagna, mozione contro la riapertura della discarica

Trento. Il progetto di riattivazione della discarica Sativa di Sardagna sarà discusso nel prossimo consiglio comunale. La proposta di mozione della Commissione Ambiente è stata al momento...



Trento. Il progetto di riattivazione della discarica Sativa di Sardagna sarà discusso nel prossimo consiglio comunale. La proposta di mozione della Commissione Ambiente è stata al momento sottoscritta dai consiglieri Ianes, Carlin, Maschio e Bridi, chiede che il sindaco e la giunta comunale s’ impegnino a prendere posizione sull’inopportunità della riapertura della discarica. In considerazione di quanto emerso in occasione della pubblica assemblea di lunedì scorso, anche che venga richiesto un documento ufficiale della Provincia che attesti in maniera inequivocabile la presenza di un movimento franoso di pericolosità tale da dover essere fermato e che dia anche certezze sui rischi che la frana possa cadere a valle. Poi tutta una serie di domande specifiche le cui risposte sarebbero utili per tranquillizzare la popolazione non solo di Sardagna, ma anche di Trento. Nonché di percorrere, nel caso la riattivazione della discarica fosse cosa inevitabile tutte le strade possibili per limitare le quantità di conferimento. La mozione evidenzia come la Pat non abbia ricevuto l’incarico di studiare la frana e per quale motivo lo studio geologico spetti ad un tecnico geologo di Sativa. Partendo dal presupposto che i rifiuti speciali non pericolosi cioè gli inerti che per la maggior parte provengono dall’edilizia, saranno disponibili in minima parte, si chiede anche se vengano posti dei limiti per quanto conferito in alternativa. Quello che si vuole evitare è che i rifiuti urbani possano prendere il sopravento su tutti gli altri o che tra gli inerti non possano arrivare dei materiali in polveri sottili. Un conferimento che sarebbe deleterio in considerazione di come, pur in presenza di una serie di accorgimenti specifici, la zona a sud di Sardegna sia molto ventilata. E di come quanto sollevato dal vento, finirebbe sulla città. Si preannuncia un dibattito interessante anche per capire le singole posizioni e i firmatari sperano di poter arrivare ad un documento condiviso col quale fare pressione sulla Provincia, perché intervenga in maniera decisa sul progetto di ripristino. D.P.













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