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Sacerdote derubato mentre dice messa

Don Roberto Marchesoni stava officiando nella chiesa del Suffragio, quando gli hanno preso il portafoglio in sacrestia



TRENTO. Ha avuto una brutta sorpresa, don Roberto Marchesoni. Il sacerdote, molto noto anche per essere stato uno stretto collaboratore di don Giussani e anima di Comunione e Liberazione, è stato derubato mentre celebrava la messa nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, in via del Suffragio, appunto. Don Marchesoni aveva lasciato il portafoglio nella tasca della giacca che era rimasta nella sacrestia della chiesa di cui lui è rettore. Qualcuno deve aver pensato che quello era un bersaglio facile. Forse proprio qualcuno che aveva visto don Marchesoni lasciare la giacca incustodita in sacrestia mentre celebrava la messa.

Così questo qualcuno ha atteso che il sacerdote avviasse il proprio ufficio ed è entrato di nascosto nella stanza vicina. Nessuno ha visto nulla. Del furto si è accorto lo stesso don Marchesoni alla fine della messa. Si è reso conto che nella giacca non c'era più il portafoglio. In un primo momento ha anche cercato in giro pensando di aver appoggiato il portafoglio da qualche parte, ma non lo ha trovato. Così non gli è restato altro da fare che presentare denuncia ai carabinieri di Trento. Nel portafoglio non c'erano molti soldi. La cosa più importante erano i documenti, la patente e il bancomat. Documenti che il sacerdote ha dovuto rifare. Intanto i carabinieri cercano di capire chi possa essere l'autore del furto. Si sospetta che sia qualcuno che conosce le abitudini del sacerdote e che sa che è solito lasciare le sue cose in sacrestia durante la messa. Qualcuno che conosce la chiesa del Suffragio, una delle più belle chiese del centro storico di Trento che spesso viene dimenticata a causa della sua posizione defilata. Don Marchesoni ha dovuto presentare denuncia per ottenere il duplicato della patente. I miitari non hanno molti elementi per scoprire l'identità del ladro.

Don Marchesoni è molto noto in tutta la provincia per essere una delle figure di riferimento di Comunione e Liberazione. Una figura di spicco nel movimento anche al di fuori del Trentino. Don Roberto, 78 anni, incontrò per caso don Giussani e i suoi ragazzi in val di Genova, oltre 40 anni fa, quando insegnava religione alle Iti di Rovereto. Da allora portò in Trentino Comunione e Liberazione. Sul furto non vuol aggiungere niente, del resto non si tratta del colpo del secolo. Nella zona ci sono stati altri furti, in passato anche nelle auto e non è la prima volta che qualcuno in cerca di denaro facile entra in chiesa con l’intento di rubare. Spesso l’obiettivo sono le cassette delle elemosine, ma in questo caso il ladro ha pensato di trovare di più in sacrestia.

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