Rovereto, accoltellato per strada: operato, è grave

Catturato l'aggressore, ha 26 anni. Presunto movente: un insulto a una ragazza


Giuliano Lott


ROVERETO. Quando li hanno visti azzuffarsi pensavano a un banale litigio, per quanto violento e inaspettato. Ma subito il sangue che sgorgava abbondante dall'addome del giovane più robusto ha reso eloquente la gravità della situazione. Quando un gruppo di ragazzi li ha divisi, Francesco Colantonio gli aveva già sferrato tre coltellate, di cui due all'addome. L'aggressione è iniziata in via Mazzini, all'altezza della ex macelleria Stiffan. Quando Francesco Colantonio, 26 anni, originario di L'Aquila ma residente a Rovereto da molti anni, pregiudicato, ha affontato Valentino Pinna, muratore di 30 anni, roveretano nato a Carbonia (Cagliari), era passata da poco la mezzanotte e mezza. I due - secondo una prima ricostruzione, basata solo sulla versione di Colantonio e dei primi testimoni - avrebbero questionato per una faccenda di donne. Pinna avrebbe offeso un'amica di Colantonio, il quale avrebbe pensato di difenderne l'onore aggredendolo. In tasca Colantonio aveva un coltello multifunzione svizzero Victorinox, e uno strano oggetto, ritrovato sulla scena spaccato in due metà combacianti: una pesante mattonella di marmo con un'impugnatura autocostruita con del nastro adesivo su un'estremità, come per poterla brandire senza ferirsi. Colantonio sostiene di aver reagito a un'aggressione di Pinna, di essersi insomma difeso, mentre l'altro lo avrebbe colpito con un bicchiere rotto, prelevato da qualche locale del centro. Il giovane aquilano lo ha colpito tre volte: due all'addome e una alla gamba sinistra, ma mentre due colpi hanno ferito Pinna - che cercando di sfuggirgli ha raggiunto piazza delle Oche - solo di striscio, il terzo è penetrato nella pancia, arrivando a pochi millimetri da un polmone. I ragazzi che assistevano esterrefatti all'aggressione di quelli che per loro erano due sconosciuti si sono avventati su di loro separandoli, assumendosi una buona dose di rischio. Mentre Colantonio è tornato sui suoi passi, in direzione di piazza Loreto, sono arrivati i carabinieri, chiamati da altri testimoni. Tra i giovani che hanno assistito il ferito c'era un medico specializzando in anestesia, Norman Pfaender che ha fatto adagiare Pinna su una sedia del caffè Millevoglie mentre una ragazza è salita in via Valbusa al bar Loco's chiedendo ai gestori, del tutto ignari di cosa stava accadendo nella vicina piazza, degli stracci per tamponare le ferite, soprattutto quella alla gamba sinistra. In questo modo l'emorragia è stata contenuta, malgrado Pinna abbia perso molto sangue. Nel frattempo Colantonio si avvicina alla fontana del Nettuno e si sciaqua un braccio, colorando l'acqua di rosso: è ferito anche lui. I carabinieri lo prendono in consegna. Pinna e Colantonio vengono portati al pronto soccorso. Il primo viene operato nella notte per fermare l'emorragia. Ora è in prognosi riservata nel reparto di rianimazione. Ieri pomeriggio si è risvegliato ma rimane sedato, anche se è stato dichiarato fuori pericolo. Colantonio invece viene suturato e rimane in ospedale, piantonato. E' in stato d'arresto, dovrà rispondere dell'accusa di tentato omicidio al sostituto procuratore Fabrizio de Angelis, che coordina le indagini.

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