l’opera

Rossi, pietra tombale sulla grande piscina: «Non è sostenibile»

Il Comune chiede alla Provincia una proroga per il progetto Ma la piattaforma dei tuffi sembra tramontare per sempre


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. La Provincia mette una pietra tombale sulla grande piscina. Perché? Il finanziamento dell'opera comunale dovrà ricevere una proroga da piazza Dante visto che la scadenza naturale del termine per utilizzare gli 8 milioni di euro è vicinissima, fissata al 31 dicembre.

Ma a raffreddare, anzi a congelare, gli entusiasmi di chi vorrebbe un maxi impianto dotato anche di piattaforma per i tuffi, ci pensa il presidente della giunta Ugo Rossi: «Noi daremo una proroga al Comune, certo. Ma visto che per realizzare opere pubbliche serve un nuovo accordo per l'utilizzo delle risorse, anticipo già che non potrà esserci un accordo che preveda usi non congrui del finanziamento. Sono tempi difficili e servono scelte improntate alla sobrietà e alla sostenibilità. Il tutto anche in funzione del bacino di riferimento dei possibili utenti dell'impianto» chiude il presidente della Provincia.

Parole chiare e perfettamente in linea con quelle pronunciate giorni addietro dal neo assessore allo sport comunale, Tiziano Uez, autonomista come Rossi, critico (a dire poco) su un progetto da 13 milioni di euro, quello maxi, che prevede la piattaforma per i tuffi. Parole che, di fatto, chiudono sul nascere il dibattito che aveva già preso una piega politica, con un braccio di ferro comunale tra Pd e Patt.

Proprio il non accordo sul format della piscina che dovrebbe sorgere alle Ghiaie, per un grande impianto si era espresso sin da subito il Pd comunale, i tempi per una decisione sono destinati a slittare ben oltre quel 31 dicembre in cui dovrebbero essere utilizzati i famosi 8 milioni.

Per promuovere un grande impianto si era spesa d’altra parte anche la campionessa olimpica trentina Francesca Dallapè (che a parte racconta la propria gioia per una maternità imminente) ed un comitato promotore appositamente formatosi.

La scaletta della discussione in Comune sulla piscina prevede alcune novità. Lunedì prossimo, 12 dicembre, il neo presidente della commissione cultura e sport, Paolo Serra (Pd), convocherà in audizione proprio l'assessore Uez.

Come la pensi Uez l'ha già detto bello chiaro: sobrietà ed impianto senza trampolino. Non essendoci alcun accordo politico, la giunta Andreatta commissionerà dunque uno studio sui costi di gestione di una piscina con vasca regolare e di una che affianchi alla vasca anche la piattaforma per i tuffi; non è un segreto che Uez abbia già in mano un dato: alzare il soffitto dell'impianto avrebbe un'incidenza di qualche cosa come 300 mila euro all'anno per il riscaldamento. Nel contempo chiederà appunto una proroga di sei mesi sul finanziamento alla Provincia. Le clausole legate al sì le abbiamo anticipate.

I favorevoli al grande impianto, d’altra parte, chiedono una piscina a disposizione di tutti gli sport d'acqua, a fianco del Palazzetto dello sport. Con una vasca da 51,5 per 25 metri e profondità limitata a due metri. E un'altra vasca da 12,5 per 25 metri con profondità sino a 5 metri per tuffi fino a piattaforma di 10 metri.

Vi è poi una versione light, con una sola vasca per il nuoto, quella appunto promossa da Uez e che ha il placet di Rossi. La versione super maxi, solo ipotizzata ma poi abbandonata, prevederebbe anche la presenza del wellness.

Ma in sostanza alla fine il dibattito si era focalizzato sulle due versioni, con o senza piattaforma per i tuffi.













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