Riva, cinquecento liceali chiedono libertà per le nigeriane

Mobilitazione ieri mattina per gli studenti del Liceo Maffei di Riva per chiedere la liberazione delle trecento ragazze sequestrate dagli estremisti islamici in Nigeria



RIVA. Mobilitazione ieri mattina per gli studenti del Liceo Maffei di Riva per chiedere la liberazione delle trecento ragazze sequestrate dagli estremisti islamici in Nigeria. In cinquecento, approfittando del quarto d'ora dell'intervallo sono scesi nel cortile su viale Pernici dell'istituto, hanno inalberato gli striscioni preparati nel pomeriggio precedente ed i cartelloni con le proteste, hanno fatto scendere una pioggia di palloncini colorati dalla finestra dell'ultimo piano accompagnandola con un poco di musica, e sono quindi rientrati nelle classi.

Chiara spiega il significato di quella che tiene a definire una mobilitazione: «se non ci muoviamo noi che siamo studenti per esprimere la protesta nei confronti di chi priva altri studenti eguali a noi del diritto allo studio, chi sarà mai a farlo? Soprattutto se teniamo presente che per le nostre coetanee nigeriane lo studio significa conquista, faticosa e consapevole, d'una dignità di uomini che rende liberi, del riscatto da una condizione femminile di autentica schiavitù, tragicamente privata per tradizione di qualunque diritto: donne mercificate».

L'iniziativa degli studenti del «Maffei» verrà rilanciata in rete, attraverso Twitter, e sarà un messaggio destinato ad altre scuole, ad altri giovani, alle istituzioni perché condividendo l'indignazione, si possano attivare quella serie di iniziative da cui dipende la liberazione delle ragazze.













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