Revisioni auto con il truccoA Trento patteggiano in nove

E' di nove patteggiamenti, due condanne in abbreviato e un proscioglimento l'esito dell'udienza preliminare per le presunte revisioni facili, cioè irregolari, in Trentino per il periodo tra il 2008 e i primi quattro mesi del 2009



TRENTO. Il 30 aprile del 2009 l’operazione «Gobi» condotta dalla Polizia Locale aveva scosso dal profondo l’intero sistema delle revisioni automobilistiche. Dodici le persone indagate, tra cui due finite agli arresti domiciliari, con l’accusa di effettuare revisioni “sbrigative” per accorciare i tempi e aumentare i guadagni. Un caso di cui si occupò anche Striscia la Notizia.
Ieri, i dodici indagati sono comparsi davanti al gup Carlo Ancona e il quadro accusatorio s’è notevolmente ridimensionato. Dopo l’accusa di associazione a delinquere, formulata dagli inquirenti che avevano ipotizzato l’esistenza di una vera e propria organizzazione tra i centri di via Brennero, Mezzolombardo e Mattarello, ieri è caduta anche quella di truffa ed è così rimasta solo quella di falso, giustificata da qualche inesattezza rilevata nella documentazione - ad esempio delle differenze tra la tara effettiva dei veicoli e il peso statico misurato su un apposito macchinario - relativa ad alcune auto revisionate. Presente anche il pm Alessia Silvi, che ha “ereditato” il fascicolo dal collega Salvatore Ferraro, trasferitosi ad altra procura, e i difensori degli imputati. Uno di loro, Cristian Mattivi, è stato subito prosciolto mentre Massimiliano Trenti e Arturo Dauriz - al tempo presidente e vice del Consorzio autoriparatori -, Alessandro Bozzolan, Michele Aloisi, Matteo Pellegrini, Andrea Tommasini, Roberto Marchi, Denis Larentis e Riccardo Serafini - tecnici addetti alle revisioni e impiegati - hanno scelto la via del patteggiamento sei mesi. Matteo Bleggi e Mara Rossi, invece, hanno scelto il rito abbreviato e sono stati condannati a sei mesi.













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