Provincia di Trento: telefonate da un milione di euro

A tanto ammonta il preventivo per le telecomunicazioni


Robert Tosin


TRENTO. Che sarebbe la Provincia senza i telefoni? Nulla o quasi. Perché ormai la comunicazione telefonica è la risorsa principale per tutti gli uffici, a maggior ragione in un contesto di dialogo interno come quello del palazzo del governo trentino, dove la rapidità e l'immediatezza del contatto e spesso determinante per risolvere una faccenda. E così una delle determinazioni di fine tra quelle più banali e all'apparenza insignficante diventa fondamentale. E' quella che riguarda lo stanziamento per pagare la bolletta del telefono. Un dato acquisito, un'ovvietà che è tale finché va tutto bene. Ma molti avranno vissuto il panico assoluto di quando non si prende la linea o peggio ancora non si ha il telefono a portata di mano. Dà sicurezza il solo adocchiarlo. E siccome una Provincia senza telefono non esiste, anche quest'anno il dirigente ha accantonato i soldini per pagare le bollette. Be', più che soldini si tratta di una botta non indifferente: 1,1 milioni di euro. Roba da infarto se arrivasse in qualsiasi famiglia, la normalità invece per strutture dell'imponenza in questione. Stiamo parlando di telefoni fissi e cellulari, ma anche di altri sistemi di telecomunicazione che prevedono il pagamento dell'utilizzo del servizio. Nello specifico per la Provincia sono a bilancio 2 mila euro che servono per la manutenzione e la riparazione degli apparecchi che dovessero guastarsi. Poi ci sono pronti altri 8 mila euro per nuovi acquisti di vari strumenti tecnici sempre legati alla telefonia e infine un milione e 90 mila euro da destinare al pagamento delle utenze. La Provincia deve pagare le telefonate pure al Catasto, in virtù della delega del 2003. Ma qui si tratta, in confronto, di bazzecole. Prudenzialmente ci sono da parte 22.210 mila euro, di cui 20 mila riservati al pagamento delle telefonate (e fax e altri collegamenti) delle utenze, mentre 1.210 euro serviranno per manutenzione e riparazioni. Gli acquisti di nuovi apparecchi sono limitati a mille euro.

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