Nuovi ammortizzatori anti-crisi

Estesa la cassa in deroga. Mobilità, altri 8 mesi ai licenziati delle piccole imprese


Chiara Bert


TRENTO. La crisi continua a mordere, il 2012 sarà anno di recessione e il Trentino si attrezza per ridurre i danni. Lo fa mettendo rafforzando il sistema degli ammortizzatori sociali per chi perde il lavoro: altri 8 mesi di mobilità in deroga per gli over 50; cassa in deroga anche per i casi di riduzione dell'orario di lavoro e cassa integrazione guadagni in deroga anche per le imprese cessate. Ieri la Provincia, imprenditori e sindacati hanno firmato un protocollo d'intesa per estendere al 2012 gli interventi per affrontare l'emergenza lavoro. Fino a oggi gli ammortizzatori messi in campo hanno consentito di attutire l'impatto della crisi economica che ha costretto molte aziende a licenziare. «Siamo in un contesto di recessione e questo ci preoccupa molto - ha detto il governatore Lorenzo Dellai - sappiamo che da soli questi strumenti non bastano ma ci aiuteranno ad attraversare il 2012 con una grande capacità di riduzione del danno».

Tre le novità operative più importanti dell'accordo sottoscritto ieri da Confindustria, Associazione artigiani, Unione commercio, Confesercenti, Associazione albergatori, Cooperazione, Coldiretti, Cgil, Cisl e Uil. Viene prorogata la mobilità in deroga di 8 mesi per i lavoratori anziani (ultra cinquantenni) delle piccole e medie imprese, che non hanno diritto all'indennità di mobilità nazionale delle grandi imprese: un modo anche per venire incontro a chi era vicino alla pensione e con la riforma Fornero ha subito un allungamento del proprio periodo lavorativo. E vengono concessi altri 8 mesi di mobilità in deroga anche ai lavoratori che ne avevano beneficiato durante il 2011.

L'altra novità riguarda la cassa integrazione in deroga, che fino a oggi scattava nei casi di crisi e ristrutturazioni aziendali e ora viene estesa anche alle imprese cessate o sottoposte a procedure concorsuali. Inoltre la cassa integrazione in deroga potrà essere concessa non più solo a zero ore ma anche nei casi di riduzione dell'orario di lavoro. Nei casi in cui l'accordo sindacale preveda il ricorso alla cassa integrazione in deroga, la richiesta dovrà essere accompagnata da piani di gestione delle eccedenze, con attenzione a processi di ricollocazione dei lavoratori verso altre imprese del territorio. Occhi puntati anche sulla formazione - come ha ricordato Michele Odorizzi della Federazione delle Cooperative - per garantire una continuità dell'offerta e promuovere politiche attive di riconversione.

Nel protocollo le parti hanno poi concordato di discutere entro febbraio ulteriori intese a sostegno dei giovani. «Tirocini di qualità per i giovani che entrano nel mercato del lavoro - ha spiegato Franco Ianeselli (Cgil) - e sostegno al reddito dei co.co.co della Pubblica amministrazione oggi esclusi dagli ammortizzatori sociali». Sempre ieri la giunta provinciale ha autorizzato la firma dell'accordo con il ministero del lavoro per gli interventi straordinari a sostegno dei lavoratori espulsi del settore edile. Un passaggio che arriva dopo il protocollo sottoscritto tra le Province di Trento e Bolzano per ricollocare 528 lavoratori licenziati da 323 aziende delle costruzioni della regione e dopo l'approvazione del finanziamento europeo di 3,9 milioni. Il costo complessivo del progetto è di 6 milioni di euro, la differenza è coperta dalle Province autonome e in parte dall'Inps.













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