«Non eri vergine al matrimonio»: la moglie lo querela per ingiurie

Ieri udienza in tribunale. Le accuse durante una serata al ristorante



TRENTO. Una vita coniugale difficile, segnata da numerosi episodi anche di violenza e non solo domestica. Ieri nell'aula del tribunale di questa situazione ne è arrivato un piccolo capitolo, forse meno doloroso da un punto di fisico, ma pesanti sotto il profilo psicologico.

A portare davanti al giudice un marocchino trentenne, è stata la moglie, di qualche anno più giovane. Le accuse che vengono mosse nei confronti di lui sono quelle di violenza privata e ingiuria. I fatti si sono svolti in un ristorante della zona poco più di un anno fa. Qui lui, in un eccesso d'ira avrebbe fisicamente impedito alla donna di uscire minacciandola anche di farle del male. Non solo. L'avrebbe anche ingiuriata urlando che al matrimonio non era arrivata vergine. Un'accusa che forse potrebbe far sorridere, ma non è così per la donna. Per la sua cultura, ma anche per lei stessa, si tratta di un affronto pesante, di un'accusa che l'ha ferita nel profondo e che la offende.

E anche ieri davanti al giudice, lui ha persino ripetuto le frasi ingiuriose dicendo a gran voce quella che lui ritiene essere la verità e spiegando di esser stato truffato con questo matrimonio combinato. Matrimonio al quale lei non sarebbe arrivata illibata come invece sarebbe stato promesso.

La decisione non è stata presa, ma della coppia la giustizia trentina se n'è occupata più volte e ancora lo farà. Lei ha denunciato più di un caso di violenza sessuale e di violenza domestica dipingendo un quadro a tinte molto fosche. La vita coniugale ora è stata interrotta, ma ci sono ancora questi strascichi giudiziari che legano la coppia.













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