Niente aumenti dei pedaggi sull’A22 

Il ministero ha respinto la richiesta dell’Autobrennero che voleva applicare alle tariffe l’incremento dell’inflazione



TRENTO. Per la quarta volta in cinque anni, cioé da quando la società A22 ha la concessione in regime di proroga, il governo ha respinto la richiesta di aumento dei pedaggi. L’Autobrennero spa aveva chiesto un aumento in linea con l’inflazione, cioè dell’1,6%, come spiega il presidente Luigi Olivieri, ma il ministero delle Infrastrutture ha detto di no. Come annunciato dallo stesso ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli sono state molte le richieste respinte, tanto che nel 90% delle autostrade italiane non ci saranno aumenti per il 2019. L’A22, quindi è in buona compagnia. Non scatterà l’aumento neanche per Autostrade per l’Italia e per l’Autostrada dei parchi che hanno entrambe rinunciato ad aumenti consistenti. La prima ha rinunciato alla richiesta di aumento dei pedaggi in segno di collaborazione con il governo dopo che il crollo del ponte Morandi aveva segnato una frattura netta tra potere politico e il gruppo controllato dalla famiglia Benetton. L’Autostrada dei parchi, invece, era entrata nel mirino dopo una serie di servizi della trasmissione Le Iene che denunciavano il cattivo stato di manutenzione dei viadotti sull’A24. In base alla convenzione con lo Stato, proprio per il 2019 , l’A24 avrebbe avuto diritto a un aumento del 20%, ma visto il momento difficile ha preferito rinunciarci, ma solo per sei mesi e in forte polemica con il ministero e l’Anas anche a causa dell’interpretazione delle clausole della convenzione. L’A22, invece, aveva presentato richiesta di aumento, ma se l’è vista bocciare come ormai d’abitudine, come spiega Olivieri: «Ormai dal 2014 ad oggi le richieste di aumento dell’A22 sono state quasi sempre respinte. E’ accaduto nel 2015, nel 2016, nel 2017 e nel 2019. Noi abbiamo sempre impugnato i decreti di diniego del ministero davanti al Tar del Lazio, ma i tempi sono molti lunghi perché si va avanti con il giudizio di merito e non è possibile chiedere la sospensiva della decisione. L’unica volta che ci è stato concesso l’aumento richiesto è stato nel 2018 e anche in quell’occasione era in linea con l’inflazione. Adesso vedremo se impugnare oppure no anche questo decreto. Quello che è certo è che noi chiedevamo solo il recupero dell’inflazione». Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha anche bloccato gli aumenti dei pedaggi di Autovie Venete che aveva richiesto un adeguamento dell'1,48% mentre ha autorizzato, a partire da ieri, un rincaro del 2,06% per i pedaggi della A4 Venezia-Padova, passante di Mestre e A57 Tangenziale di Mestre che si traduce in un aumento massimo di 10 centesimi per le auto e in alcuni casi di 20 centesimi per i mezzi pesanti. (u.c.)















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