Muore a 19 anni Comunità sotto choc 

Sebastiano Vadalà è finito contro un palo con la moto da cross


di Roberto Gerola


PERGINE. Tragica vigilia di Natale a Nogaré, frazione di Pergine lungo la strada per Piné. Sebastiano Vadalà si è schiantato con la propria moto contro un palo dell’illuminazione pubblica morendo poco dopo per le gravissime lesioni interne riportate. “Seba” (così lo chiamavano gli amici) aveva appena 19 anni. In sella alla sua Husqvarna 450, una potente moto da cross, stava facendo ritorno a casa quando è scivolato sull’asfalto probabilmente per il ghiaino andando a sbattere contro il palo.

Sebastiano Vadalà era un appassionato di moto fin da piccolo. La moto che “inforcava” al momento dell’incidente l’aveva acquistata da pochi giorni. Ne era orgogliosissimo, raccontano in paese, era felicissimo di averla. Da un paio di d’anni partecipava alle gare regionali di moto cross ed era assiduo frequentatore della pista di cross al Croz del Cius di Canezza, proprio come agonista del Moto Club Pergine. La tragedia è avvenuta attorno alle 15 della vigilia di Natale, scioccando tutta la comunità.

Con il papà Paolo, la mamma Luciana e le sorelle, il giovane abitava nella parte alta del paese, a monte della strada per Piné. Nel pomeriggio di domenica, con la moto era sceso alla località “Falori”, la nuova zona di espansione edilizia a valle della provinciale, dove l’estate scorso è stato inaugurato il centro sportivo parco- giochi. Doveva vedere alcuni amici. Ma non li aveva trovati e quindi era risalito in sella per tornare in paese a casa. Ha percorso via Falori, strada tutta in salita, fino alla deviazione (sulla sinistra, che porta al campo sportivo). Per cause da chiarire ha perso il controllo della moto, che sembra fosse non immatricolata e priva di targa, ed è finito contro il palo dell’illuminazione posto a sinistra, sull’angolo tra via Falori e la strada di accesso al campo sportivo. Una leggera ammaccatura al palo, mentre lui è finito a terra riportando un colpo violento al torace. Poi le sirene spiegate di ambulanza, pompieri, polizia locale. E le pale dell’elicottero, atterrato a poco più di un chilometro in località Massenza. Durante il trasporto, le condizioni del ragazzo si sono aggravate e poco dopo è deceduto.

Sebastiano Vadalà aveva lavorato nel settore del porfido, ultimamente come posatore, peraltro molto apprezzato. Anche il papà Paolo aveva lavorato in una azienda di taglio pietre, ma poi era stato assunto al Latte Trento, a Trento. Ultimamente, a pochi di metri dalla sua abitazione aveva allestito per Sebastiano una piccola fattoria con allevamento di animali domestici. Genitori, sorelle, amici hanno accompagnato Sebastiano all’ospedale, attendendo invano qualche buona notizia. A meno di due ore dall’incidente, tutto il paese sapeva che il ragazzo non ce l’aveva fatta. Già in serata, ai piedi del palo dell’illuminazione, qualche lumino, la sciarpa degli ultras dell’Hockey Ghiaccio Pergine dove militano due giovani (fratelli) di Nogaré, e gli occhiali da cross. Probabilmente oggi l’autopsia e forse domani i funerali.













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