Moschea, il Comune di Trento si costituisce in giudizio

La vicenda è approdata davanti al Consiglio di Stato



TRENTO. La giunta comunale ha deliberato di costituirsi in giudizio nel ricorso in appello davanti al Consiglio di Stato proposto dalla Associazione Comunità Islamica del Trentino - Alto Adige sul caso moschea. Palazzo Thun proporrà anche appello incidentale.

La vicenda giudiziaria si trascina da tempo. Con sentenza del 9 giugno scorso, il Tar aveva accolto il ricorso proposto dai signori Pierluigi Varesco, Luigi Capelli Luigi, Massimiliano Gilli, Alberta Schmidt e Afrim Cerriku contro il Comune di Trento e nei confronti dell'associazione Comunità Islamica e della Music Center Spa per l'annullamento della Dia presentata dal sodalizio stesso e della sanatoria per opere edilizie del 9 agosto 2010. La Comunità islamica aveva fatto appello davanti al Consiglio di Stato chiedendo di riformare la sentenza.

Ora il Comune si costituisce «in quanto la sentenza in questione può costituire un precedente contrario all'interpretazione ed applicazione delle norme pianificatorie finora sostenute dal Comune, opportunamente agendo avverso i capi di sentenza che hanno accolto il ricorso di primo grado».

Non essendo presente nell'organico comunale alcun avvocato abilitato alla difesa davanti al Consiglio di Stato, la giunta ha deciso di attribuire l'incarico al cassazionista Paolo Stella Richter del Foro di Roma, ordinario di diritto amministrativo alla Luiss di Roma. Il preventivo del professionista per le sue prestazioni è di 6 mila euro.













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