FRASSILONGO. La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta per stalking con l’aggravante dell’odio razziale, in seguito alle denunce dell’imprenditrice etiope Agitu Ideo Gudeta. La donna, che a Frassilongo ha fondato un’azienda di allevamento e formaggi di capra, da mesi è vittima di aggressioni di stampo razzista. Ma il paese è con lei. C’ è un uomo il cui passo la segue nei parti, nella stalla, all’auto. Un uomo il cui livore è cresciuto nel tempo fino ad esplodere mentre lei era alla mungitrice. E’ arrivato alle sue spalle, l’ha presa per il collo e le ha detto: «Ti uccido, te ne devi andare». Le gomme dell’auto tagliate, le minacce. Il coraggio di dire basta. Pelle scura, Agitu, adottata da una valle che prende le distanze da quell’uomo che la chiama «Brutta negra». La solidarietà della piccola comunità di Frassilongo per la propria alfiera di impegno, solidarietà e bontà (nel cuore e nel piatto, grazie ai suoi prodotti) è assoluta. La ragazza etiope Agitu Ideo è molto più di una imprenditrice. La sua azienda, “La capra felice”, ha alle spalle una storia lunga. Una impronta che il paese non dimentica.

Il sindaco di Frassilongo, Bruno Groff, con una breve nota ha inteso esprimere lo sconcerto di un intero paese: «Inverosimile e paradossale. Non riesco a capacitarmi -dice- che nel mio Comune, sul territorio che abito e vivo, possano succedere simili fatti e, francamente me ne vergogno. Ad Agitu Ideo non posso che esprimere la mia più profonda solidarietà e di tutta la comunità che rappresento. Con profondo rammarico nei confronti di una ragazza semplice e solare che ha portato nella nostra terra un fascio di energia e luce incredibile. Una ragazza a cui non intendo manifestare vicinanza di facciata bensì concreta e fattiva, infatti io e la mia gente le siamo e le saremo sempre vicini». Groff conclude con una frase di Martin Luther King. «Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o periremo insieme come stolti». La condanna per l’operato di questo “vicino” (a quanto pare originario del perginese) è anche totale perché in valle, la casara etiope è benvoluta da tutti e stimata per come si è costruita sia una nuova vita che una fiorente azienda.

Dopo non poche avventure (laureata in sociologia a Trento era tornata ad Adis Abeba da dove è dovuta poi scappare) era approdata come pastora – casara in Val di Gresta.

Da li, due anni fa, si era trasferita in cima alla valle dei Mòcheni, in Valcava (Comune di Fierozzo), a Malga Pletzen a quota 1650 circa. La sua azienda è aperta dal 2002: un gioiello nel verde di boschi e prati voluto dall’allora sindaco Diego Moltrer. Stalla, caseificio e poco sopra l’agritur. Lei, Agitu, si era dedicata alla malga trasferendovi la sua azienda (La Capra Felice) mentre il ristorante (a qualche metro) aveva un’altra gestione. Il tutto è in mano alla società Star che aveva vinto la gestione bandita dal Comune.

L’esperienza si era interrotta l’anno scorso con Agitu a trasferirsi a Frassilongo, poco distante: lei e le sue 150 capre avevano ottenuto un riparo provvisorio. Ma la sua attività continuava con il mercato ambulante dei prodotti: formaggi di capra, cosmetici eccetera. Rovereto, Pergine, Trento, ed altre località, la vedevano e la vedono spesso. Lei arriva con il suo rimorchio, “apre” il tutto e vende formaggio.

Chi ha creduto in lei e nella sua attività è stato il sindaco Bruno Groff, sindaco appunto di Frassilongo. Con le dovute garanzie, il Comune ha venduto ad Agitu un immobile comunale lungo la strada provinciale per Fierozzo. Si trova appena a valle della chiesa, in posizione strategica e quindi molto visibile per chi transita. Negozio, laboratorio, alloggio, area pascolo. E a Frassilongo, come del resto in tutta la valle, Agitu ha trovato tanti appoggi, tanti amici e sostenitori. Chiude la porta, questa bella signora. Non è sola. A vegliare su di lei l’intero paese.

(r.g.)