Mattarei, «frecciata» al Sait sul contratto 

Dopo la positiva chiusura dell’accordo per i consorzi frutta, il messaggio a Dalpalù: «Ricercare sempre il dialogo»



TRENTO. Nei giorni di massima tensione in seno al Sait per la spaccatura tra lavoratori e azienda sul contratto integrativo (revocato dal Sait che lo vorrebbe sostituire con uno nuovo più improntato alla produttività ma che i lavoratori giudicano troppo penalizzante) dal mondo della cooperazione arriva uno squarcio di sereno con la firma dell’accordo per i circa 1800 lavoratori del personale operaio dei consorzi frutta.

Anche in questo caso la trattativa è stata lunga e spesso tesa, ma si è risolta con la mediazione della Federazione. La presidente Marina Mattarei, sotto questo aspetto, ha voluto commentare l’accordo lanciando al contempo un messaggio fin troppo chiaro al Sait e ai suoi vertici: «La nostra responsabilità istituzionale - ha detto Mattarei - ci orienta a ricercare sempre il dialogo, anche, e soprattutto, quando diventa difficile. Ogni parte, nel rispetto dei diversi ruoli di rappresentanza, non può perdere di vista il bene comune, che nel caso dei rapporti di lavoro significa dignità del lavoro e benessere dei lavoratori, positive relazioni con l’azienda per cui lavorano, e naturalmente sostenibilità economica delle imprese. La cooperazione non può prescindere dal ricercare un approccio, nella forma e nella sostanza, sempre rispettoso della persona (lavoratori o datori di lavoro), pur nel rigore dei tavoli della contrattazione sindacale».

Parole molto chiare che - come detto - paiono avere un riferimento fin troppo chiaro nel Sait che, anche ieri, è stato scosso dalla protesta a Rovereto (di cui scriviamo più avanti nel giornale). E proprio a Rovereto oggi è fissata l’assemblea della Cassa Rurale che dovrà esaminare e approvare il nuovo statuto per il via libera all’entrata nel nuovo gruppo bancario guidato da Ccb. Si tratta di un passaggio non scontato, posto che il contratto di coesione andrà a limitare fortementi i poteri delle Rurali.

Venendo al contratto dell’ortofrutta Cgil e Cisl e i vertici della Federazione chiuso un contratto che riguarda circa 1.800 lavoratori e lavoratrici tra fissi e stagionali, che fanno riferimento soprattutto a Melinda (1.300 circa) e a la Trentina e Sft (350). L’accordo sottoscritto ieri sera avrà valore per il quadriennio 2017-2020, e prevede un incremento della quota fissa del 3,6% a decorrere dal primo settembre 2018 (la decorrenza era stata il motivo dell’abbandono del tavolo da parte sindacale), e in unica soluzione. Inoltre è previsto per la parte variabile un premio di risultato fino a un massimo dell’1,4% di retribuzione modulato sull'assiduità del lavoratore (cioè sostanzialmente sulle assenze per malattia durante la stagione). L’accordo è molto articolato e affronta aspetti di interesse aziendale (ad esempio orario di lavoro distribuibile non solo su 5 ma su 6 giorni in settimana) ed altri di interesse più specifico dei lavoratori, come il part time.













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