AMBIENTE E TURISMO

Marmolada, via libera al piano di sviluppo

La Provincia decide il futuro degli impianti, ma Canazei annuncia il suo no: «Pare che i veneti contino più dei trentini»


di Andrea Selva


TRENTO. Via libera della giunta provinciale al piano di sviluppo per la Marmolada, il documento che disegna il futuro della Regina dal punto di vista ambientale e turistico. Il documento ricalca le linee che il nostro giornale aveva anticipato già nel giugno del 2013, riprendendo le indicazioni del cosiddetto “studio Montenco” commissionato dalla Provincia oltre dieci anni fa: nuovo impianto dalla diga del passo Fedaia a pian dei Fiacconi, con collegamento fino a Sass Bianchet (alcune centinaia di metri sotto Punta Rocca); smantellamento dell’impianto Passo Fedaia-Sass de Mul (quello andato distrutto da un incendio) e rifacimento dell’impianto Sass de Mul - Serrauta, con ripristino ambientale di tutte le infrastrutture obsolete presenti sul ghiacciaio.

Il piano ora sarà pubblicizzato in attesa di eventuali osservazioni e dell’approvazione finale da parte della giunta provinciale: «Abbiamo dato priorità alla tutela ambientale, con un piano rispettoso di questa montagna» ha detto l’assessore Carlo Daldoss. Da Canazei - dove da anni il Comune insiste per ottenere il collegamento fino a Punta Rocca e non solo fino a Sass Bianchet - le osservazioni le annuncia già il sindaco Silvano Parmesani: «Non siamo per nulla soddisfatti e lo faremo sapere alla giunta provinciale, fiduciosi di trovare ascolto. Pare infatti che in questo piano i veneti (con gli impianti che arrivano in vetta) siano tenuti in considerazione più dei trentini. Come se il nostro progetto fosse poco rispettoso della nostra Regina».













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