dramma sulla neve

Malore fatale in quota, muore a 38 anni

Luca Lo Russo, carabiniere nella stazione di Mattarello, stava facendo un corso di scialpinismo verso Cimon di Bolentina



TRENTO. È morto mentre risaliva verso la vetta del Cimon di Bolentina con ai piedi gli sci da scialpinismo. Un infarto fatale ha strappato alla vita Luca Lo Russo, a soli 38 anni.

Roveretano, carabiniere, dallo scorso autunno era in servizio alla caserma di Mattarello dopo lunghi anni passati a Sant’Orsola. Gli amici che con lui stavano facendo un corso organizzato dalla scuola di alpinismo e scialpinismo Castel Corno in val di Sole, hanno immediatamente dato l’allarme e la centrale operativa di Trentino Emergenza ha fatto levare in volo l’elisoccorso. Dopo pochissimo tempo sul posto c’era l’équipe sanitaria ma il lungo intervento di rianimazione è stato purtroppo inutile. Non era possibile far nulla per far tornare a battere il cuore del carabiniere. E la salma dell’uomo è stata portata alla camera mortuaria di Malè.

Il gruppo - composto da persone allenate e preparate - era quasi arrivato in vetta. A quota 2.200 metri, quando erano passati pochi minuti dalle 13, il malore. Luca Lo Russo, nato a Desenzano ma trasferito da moltissimo tempo a Rovereto, si è accasciato improvvisamente al suolo, incosciente. L’infarto lo ha colto mentre era in montagna, luogo per il quale nutriva una grande passione. Amante dello sport, era un allenato e preparato, ma il malore non gli ha lasciato alcuna via di scampo.

Un lutto che tocca nel profondo l’Arma trentina e in particolare le comunità di Mattarello (che stava imparando ad apprezzare Lo Russo) e quella di Sant’ Orsola dove per anni è stato un punto di riferimento. «Facciamo fatica a capacitarci di ciò che è successo - racconta colpito don Daniele Laghi, parroco in val dei Mocheni e amico di Lo Russo - Luca era un validissimo carabiniere e una persona speciale, sulla quale potevi contare e con la quale potevi divertirti e scambiare volentieri due chiacchiere.Una preghiera e un ricordo non ci sono parole da dire, solo silenzio. Ci mancherà».

Lo Russo a Sant’Orsola aveva anche frequentato il corso di mocheno assieme a due colleghi, fra i quali il comandante della stazione, Antonio La Rosa. Quando quest’ultimo aveva lasciato l’incarico a Sant’Orsola per prendere le redini della caserma di Mattarello, Luca Lo Russo lo aveva seguito. Un trasferimento che gli aveva anche permesso anche di avvicinarsi a casa, a Rovereto.













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