la testimonianza 

«Lo schianto sotto casa mia Non sembrava fosse grave» 

PERGINE. Ad accorre per primo sul luogo dell’incidente, è stato Pierpaolo Agostini. Un giovane molto impegnato nel sociale a Nogaré che riveste la carica di presidente dell’Associazione Nogaré che si...



PERGINE. Ad accorre per primo sul luogo dell’incidente, è stato Pierpaolo Agostini. Un giovane molto impegnato nel sociale a Nogaré che riveste la carica di presidente dell’Associazione Nogaré che si occupa di animare il paese con iniziative per tutti. «Abito a pochi metri - diceva poche ore dopo il tragico incidente - e sono corso immediatamente. Sebastiano (“Seba”, come lo chiamavano) Vadalà era esanime a terra. Aveva ancora il casco, non sembrava grave. È intervenuta l’automedica nel giro di pochi minuti e quindi i soccorsi, con i pompieri di Pergine e la polizia locale per i rilievi. L’elicottero è atterrato in località Massenza e lì il ragazzo è stato trasportato con l’ambulanza. Le sue condizioni si sono aggravate durante il trasporto per lesioni interne. Alle 17 è arrivata in paese la notizia che “Seba” non ce l’aveva fatta».

Insieme ad Agostini, moltissimi giovani, moltissimi abitanti del paese, si sono recati sul posto. Per esempio Alberto Ambrosi (che della frazione è il fiduciario) anche lui impegnato nell’associazione. Costernazione e stupore per l’incidente. «La giornata - dice ancora Agostini - prevedeva anche la “messa di mezzanotte” (fissata in realtà alle 22), ma il rito si è trasformato in una mesta cerimonia con meno fedeli del solito. Non si parlava d’altro che della tragedia che aveva colpito la famiglia Vadalà. E non si è fatto festa. Anche l’iniziativa del giro dei presepi in programma domenica prossima è stata rinviata al giorno dell’Epifania. Troppa tristezza per proporre qualcosa di gioioso. La nostra comunità è troppo scossa».(r.g.)













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