La transumanza diventa patrimonio Unesco

Trento. La transumanza, la tradizionale pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame lungo i tratturi e verso condizioni climatiche migliori, è stata iscritta, all'unanimità, nella Lista...



Trento. La transumanza, la tradizionale pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame lungo i tratturi e verso condizioni climatiche migliori, è stata iscritta, all'unanimità, nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. Lo ha deciso il Comitato intergovernativo a Bogotà.

I pastori transumanti, come sottolinea il dossier di candidatura presentato dall'Italia insieme a Grecia e Austria all'Unesco, hanno una conoscenza approfondita dell'ambiente, dell'equilibrio ecologico tra uomo e natura e dei cambiamenti climatici: si tratta infatti di uno dei metodi di allevamento più sostenibili ed efficienti. Oggi la transumanza è praticata soprattutto tra Molise, Abruzzo e Puglia, Lazio, Campania, e al Nord tra Italia e Austria, in Trentino Alto Adige, in Lombardia, Valle d'Aosta, Sardegna e Veneto.

Particolarmente soddisfatto Alberto Pattini, consigliere comunale di Trento e da anni osservatore e documentatore della pastorizia transumante dal Lagorai all’Adriatico attraverso foto, mostre e libri: «Il coronamento di un lavoro durato quattro anni per valorizzare questa pratica che in Trentino riguarda una settantina di pastori. È una tradizione millenaria sulle Alpi che risale al neolitico, 8 mila anni avanti Cristo. Oggi abbiamo un movimento giovanile che merita aiuti economici, che arriveranno, ma soprattutto rispetto perché oggi in certi Comuni i pastori non possono neppure passare».













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