La pet-therapy per i detenuti

Nel carcere di Spini di Gardolo una dimostrazione di «agility»


Maddalena Di Tolla


TRENTO. La pet therapy ha preso scena al carcere di Spini di Gardolo, con il progetto dal nome "Educatori e conduttori di cani sociali". A partire da settembre di quest'anno nella casa circondariale di Trento dieci detenuti per ragioni legate alla tossicodipendenza hanno preso parte ad un corso di agility con cani, grazie agli istruttori della Fondazione San Patrignano di San Vito di Pergine.

Sette corsisti sono felicemente arrivati alla conclusione del percorso di tre mesi, composto di cento ore di lezioni teorico-pratiche svolte in aula e all'aperto (sempre dietro le alte mura del carcere).

Tre degli iniziali iscritti sono stati dimessi (fortuna loro) prima di iniziare il corso. Ieri mattina cinque dei detenuti-corsisti (altri due infatti sono usciti prima di terminare il percorso) hanno dato prova delle abilità raggiunte, grazie a alcuni simpatici labrador. I cani e i loro conduttori hanno brillantemente svolto alcuni esercizi, come il classico salto degli ostacoli, la corsa dentro il tunnel a terra e il salto dentro un cerchio. Erano presenti, oltre alla stampa, la direttrice della casa circondariale Antonella Forgione e l'assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami.

Il percorso è stato finanziato in parte con i fondi dell'amministrazione penitenziaria di Trento e in parte con fondi della Fondazione San Patrignano, per un corso complessivo intorno ai diecimila euro. Giuseppe Stoppa è il referente del corso, nonché di varie attività formative ed educative che sono offerte ai detenuti a Trento. «Da parte dell'amministrazione carceraria di Trento e della Fondazione San Patrignano la valutazione dell'esperienza è positiva e vorremmo continuarla ma non sappiamo ancora se avremo i fondi», spiega. «L'obiettivo è aumentare l'autostima, il senso di consapevolezza di sé e il senso di identità nei detenuti che seguono questo corso particolare». A giudicare dalla serenità dei cani nel seguire gli inviti all'attività e dai sorrisi dei detenuti presenti, si direbbe che i cani abbiano avuto successo.













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