IL RETROSCENA

La droga sul mercato poteva fruttare fino a 800 mila euro

Ecco come era organizzata la banda dello spaccio: speravano di arricchirsi in fretta



TRENTO. Una vera e propria attività all’ingrosso. Per i protagonisti un’attività economica come un’altra. La droga veniva considerato il modo per fare soldi rapidamente. Per integrare i loro modesti guadagni di autisti o artigiani. L’organizzazione andava in Lombardia a rifornirsi e poi portava la droga a Trento. I quantitativi erano di una certa rilevanza, come dimostra il sequestro di un chilo e 400 grammi di cocaina in via Fratelli Fontana. Per comprarla, i membri dell’organizzazione avevano dovuto mettere da parte parecchie decine di migliaia di euro, ma contavano di realizzare un guadagno di almeno dieci volte tanto. Infatti, le dosi, una volta messe sul mercato, avrebbero dovuto fruttare circa 800 mila euro. Parte del guadagno, ovviamente, sarebbe andato agli spacciatori di strada, ai pusher, ma il grosso sarebbe andato ai grossisti. Ma quando si erano allargati troppo la loro attività aveva iniziato a dare nell’occhio. Proprio la pretesa del pagamento di una piccola partita di droga ha innescato l’inchiesta della polizia che ha portato a smantellare tutta l’organizzazione che forse è stata tradita dall’attività. In tutto sono stati sequestrati quasi 4 chili di droga, un chilo e 700 grammi di cocaina e 2,2 chili di eroina. L’organizzazione non badava alla droga leggera considerata poco remunerativa. Volevano fare tanti soldi e in fretta, Avevano fretta di arricchirsi. Sono stati sequestrati anche 10 mila euro in contanti che forse servivano per comprare altre partite di droga. L’organizzazione era stata messa in ginocchio quando la polizia ha sequestrato la cocaina. In quel momento è andato in fumo un piccolo capitale e difficilmente i trafficanti potevano trovare altri soldi per fare un grosso colpo.













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