L’addio alla Rivisteria fra emozioni e ricordi

Ieri l’ultimo giorno ma l’avventura del negozio di via San Vigilio non è finita «Riapriremo a metà novembre ma cosa sarà deve restare ancora una sorpresa»


di Daniele Peretti


TRENTO. La Rivisteria era diventa parte integrante della vita di tanti trentini e nel caso dei più anziani, anche un punto di riferimento senza il quale tutto sembra diventare tremendamente più difficile. Sì perché non era solo l'acquisto di un quotidiano, ma anche un sorriso, l'occasione di scambiare due parole sentendosi meno soli. Così si possono spigare le lacrime di molti anziani residenti in centro che ieri mattina non si sono trattenuti, quando è venuto il momento di salutare. Succede dopo ventotto anni di edicola, l'unica sempre aperta a parte la domenica pomeriggio, nella quale negli anni siamo passati tutti anche perché alla Rivisteria si trovava di tutto e se non l'avevano, lo procuravano. «Siamo sempre stati alla ricerca delle pubblicazioni più disparate - racconta Marco uno dei titolari - abbiamo scavato fino a quando non siamo riusciti a portare in edicola delle chicche introvabili e poi siamo diventati un punto riferimento per la distribuzione della stampa estera». Che sono stati il primi ad averla in città: «Abbiamo sempre cercato di anticipare i tempi e così quando abbiamo visto crescere il numero degli stranieri, abbiamo cominciato a mettere in vendita anche stampa estera. Subito sono state le badanti, poi sono arrivati i professori e i professionisti. Per ultimi gli italiani che volevano conoscere meglio la lingua o che cercavano le riviste specializzate specialmente quelle di arredamento e aeronautiche».

C'è un cliente che si ricorderà con più nostalgia?

Il dottor Frassoni che è venuto fino all'ultimo anche facendosi portare praticamente di peso. Passava anche solo a salutare e per mantenere viva la conoscenza delle lingue straniere che parlava correttamente, comprava i giornali. Negli ultimi anni stava studiando l'arabo.

Ci sono pubblicazioni che sono sparite?

Tutte quelle politiche per le quali oltre alla disponibilità, non c'è nemmeno più la richiesta. Poi quelle di computer: hanno avuto il loro picco attorno al 2000, oggi si sono naturalmente esaurite. In calo netto tutte quelle di intrattenimento e che trattano i programmi televisivi: non sono più i tempi del Radiocorriere o di TV Sorrisi e Canzoni

Settimanali che andavano per la maggiore come Gente o Oggi, hanno ancora pubblico?

Anche loro in calo, ma per un motivo diverso: non hanno più il monopolio del mercato. Riempiamo uno scaffale e tutti col prezzo diverso.

La novità editoriale, invece, qual è stata?

Le riviste quasi esclusivamente femminili che trattano di cucito e ricamo, il che vuol dire che si è tornati a lavorare in casa.

Da domani cosa farete?

Abbiamo pochi giorni per sistemare il nuovo negozio che apriremo sempre qui in via San Vigilio a metà novembre. Le mie sorelle andranno in pensione e andrò avanti con mia moglie Gabriella e mia figlia Valentina.

Ma non sarà più un'edicola?

Sarà una sorpresa. Dico solo che avrà sempre un'anima e sarà un servizio alla comunità e non solo business, come del resto abbiamo sempre fatto.

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