GLI IMPIANTI DI RISALITA

In seggiovia con le mascherine. E cabine piene solo per 2/3 

Da sabato prossimo riprende a funzionare uno dei settori portanti di tutto il turismo trentino. Ecco il protocollo di sicurezza messo a punto in Provincia dopo le critiche di quel week end di marzo



Trento. Messi all’indice per una presunta chiusura tardiva ad inizio marzo, sabato prossimo riaprono gli impianti di risalita in Trentino. E lo faranno con un proprio protocollo sanitario d’ordinanza: mascherine in viso anche sulle seggiovie, capienza ridotta a due/terzi per gli impianti chiusi e percorsi il più possibile differenziati tra entrata e uscita per limitare quella che è diventata un’altra parola feticcio di questa fase 2 del Covid, assembramenti.

Negli occhi di tutti c’è ancora l’assalto alle cabinovie del week-end del 7 e 8 marzo scorsi. Con le scuole chiuse ed un lockdown sul punto di scattare il Trentino dello sci fece i conti con una presenza di turisti massiccia, spensierata, in tanti casi incurante degli appelli alla prudenza nonostante i casi di contagio si stessero già, preoccupantemente, replicando.

Quello che è poi accaduto è troppo fresco per essere ricordato: ma ora la bella stagione vede la ripartenza delle attività e quindi anche quella degli impianti di risalita, strutture comunque meno gettonate che in inverno. Un via libera, quello previsto ieri dall’assessore di merito Roberto Failoni, che soggiace alla teoria che guida tutta questa fase: se ci dovesse essere una (malaugurata) ripresa del contagio l’attività degli impianti a fune sarebbe sospesa.

Ma vediamo il decalogo per la riapertura della settimana prossima: «Va promossa e caldamente raccomandata la possibilità di effettuare l'acquisto on-line del biglietto per evitare la formazione di code e decongestionare i flussi.Al momento dell'acquisto del biglietto l'utente deve ritenersi responsabile e informato (con l'ausilio di materiale informativo affisso o reperibile sul sito, se l'acquisto viene effettuato on-line) circa lo stato di salute proprio e dei propri conviventi o costituenti nucleo familiare (inteso come persone con le quali si condividono spazi confinati quali mezzi di trasporto, camere d'albergo, unità abitative ecc...), impegnandosi nel caso contrario a non utilizzare gli impianti di risalita e segnalando secondo le procedure, l'insorgenza di eventuale sintomatologia».

Ma non solo:«Vanno creati percorsi che garantiscano il distanziamento sociale di almeno 1 m, che andranno opportunamente segnalati, nella fase di accesso alle biglietterie e successivamente agli impianti di risalita, riducendo la formazione di gruppi. I passeggeri dovranno indossare la mascherina La condizione del distanziamento sociale e la presenza della mascherina dovranno essere oggetto di controllo da parte del responsabile dell’attività, che attraverso i propri collaboratori, vigila sui comportamenti degli utenti. Potrà essere presente, dove necessario, personale di supporto dedicato a tale attività. Dove possibile, utilizzare percorsi distinti di entrata ed uscita degli utenti per evitare l'incrocio dei flussi, nel caso non risultasse possibile, creare opportuni delimitazioni anche fisiche dei due percorsi rispettando il distanziamento di 1mt. L’ingresso e l’uscita del cliente dalla struttura deve avvenire garantendo i percorsi e il distanziamento sociale, anche alternando i flussi temporalmente (10 minuti)».

Ma come si salirà sugli impianti? «Va valutato il numero di persone che avranno accesso agli impianti in relazione alle diverse tipologie: nel caso delle seggiovie si ritiene sufficientemente cautelativo l'uso obbligatorio di mascherine chirurgiche, trattandosi di ambiente non confinato con un ricircolo naturale dell'aria. Per per le cabinovie, oltre all'uso obbligatorio di mascherine chirurgiche, riduzione della portata a 2/3 della capienza massima del veicolo in relazione al tempo di imbarco (code), stessa cosa per le funivie. Nel caso di cabinovie e funivie va garantito il ricambio d'aria con il bloccaggio dei finestrini, alternativamente vanno adottati sistemi di ricambio dell'aria in maniera forzata». Ma anche i turisti in questi mesi sono cambiati.G.T.













Scuola & Ricerca

In primo piano