La difesa di Rossi e Gilmozzi 

«Il valore dell’immobile di Pergine era superiore»

Trento. «Io faccio presente che la permuta è stata fatta sulla base di una perizia che è stata anche confermata dal Comitato tecnico. La stima fatta dai periti dell’immobile di Pergine era superiore...



Trento. «Io faccio presente che la permuta è stata fatta sulla base di una perizia che è stata anche confermata dal Comitato tecnico. La stima fatta dai periti dell’immobile di Pergine era superiore rispetto a quello di piazza Fiera, quindi non vedo dove si possa rinvenire il danno erariale». L’ex presidente della Provincia Ugo Rossi parte dai dati oggettivi per parlare della difesa di tutta l’ex giunta provinciale sulla vicenda della permuta con i Pavoniani: «Noi abbiamo agito sulla base di una perizia che è stata confermata anche dal Comitato tecnico. È scritto tutto nella delibera che abbiamo adottato. Se il valore del bene che la Provincia ha acquisito era superiore a quello del bene che ha ceduto non vedo il danno erariale. Comunque in sede di controdeduzioni noi spiegheremo la nostra posizione».

Anche Mauro Gilmozzi, che di quella giunta era assessore all’urbanistica aggiunge: «Per il momento la Procura ci ha inviato l’invito a controdedurre, quindi penso che ci sia spazio per una spiegazione e non siamo ancora alla formulazione di un’accusa. Noi abbiamo fatto la permuta sulla base di una perizia che indicava un valore del bene di Pergine superiore a quello di piazza Fiera. Questo è il punto di partenza, poi vedremo. Di certo, abbiamo la massima fiducia nella magistratura. Presenteremo, come doveroso, le nostre controdeduzioni e spiegheremo le motivazioni che erano alla base di quella permuta. Faremo tutto nei modi e nelle forme consone, seguendo al procedura della Corte dei Conti».

Gli esponenti della ex giunta provinciale, quindi, puntano a dimostrare che il valore del bene incamerato dalla Provincia era superiore a quello del bene ceduto ai Pavoniani. Valori che sono stati calcolati in una perizia certificata e poi confermata dal Comitato tecnico provinciale che interviene sempre in questi casi. La Procura, però, contesta la mancanza di motivazione. Rossi e Gilmozzi, però, sono certi di poter dimostrare che la permuta aveva una motivazione solida anche dal punto di vista della Provincia.













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