I cacciatori? I più a rischio sordità

In Trentino il 12% soffre patologie dell'udito, in gran parte sono giovani


Sandra Mattei


TRENTO. In occasione della Giornata nazionale per la lotta alla sordità ieri si è tenuto nei reparti di otorinolaringoiatria di Trento e Rovereto circa un centinaio di visite gratuite. «Al 20% dei visitati - ha affermato Millo Beltrame, primario di Rovereto - abbiamo riscontrato delle patologie». In Trentino, in linea con l'incidenza nazionale, il 12% della popolazione soffre di problemi all'udito.
La sordità, pur essendo una patologia molto invasiva e diffusa, spesso è sottovalutata. Per questo da qualche anno viene organizzata l'iniziativa degli esami audiometrici gratuiti alla popolazione, secondo le indicazioni dell'Airs (Associazione italiana per la ricerca sulla sordità). La sordità non è un problema che riguarda solo gli anziani, ma colpisce con frequenza anche i bambini (con patologie severe o forme atipiche) e i giovani che sono esposti in modo costante alla musica ad alto volume, vuoi con l'iPod, vuoi in discoteca. «Ogni 1.000 nascite - spiega il dottor Beltrame - c'è 1,5 bambini con sordità severa, ovvero con problemi che porteranno anche ad alterazioni del linguaggio. Un buon 40% dei bambini, invece, è colpito da forme atipiche, dovute all'infiammazione di quella cavità dell'orecchio oltre la membrana timpale, che può riempirsi di muco e portare a problemi dell'udito, facilmente risolvibili».
La maggioranza dei problemi di udito si presenta con l'aumento dell'età, ma in questi ultimi anni la tecnologia ha migliorato in modo notevole l'efficacia delle protesi. A Trento, ieri, le visite sono state una trentina e la maggior parte di chi ha preso l'appuntamento era dai 50 anni in su, solo due casi erano già noti al reparto.
«E' chiaro - commenta il dottor Vittorio Torta, otorinolaringoiatra del Santa Chiara - che ha sfruttato la visita gratuita chi non lavora, perciò sono stati più numerosi bambini e anziani. E' bene sapere però che l'esposizione al rumore anche in giovane età, come ascoltare musica ad alto volume o andare in discoteca, porta a problemi di sordità che si presenteranno in età adulta. Il grande nemico dell'orecchio è il rumore, per cui i rischi più frequenti sono rappresentati dall'esposizione ai rumori in fabbrica e in generale sul posto di lavoro, dove si passa gran parte della giornata. Ma in Trentino, un'altra categoria a rischio è quella dei cacciatori». Anche per loro vale il discorso fatto per i giovani: l'orecchio esposto a suoni violenti invecchierà prima. «Da notare inoltre - precisa Vittorio Torta - che a risentirne di più può essere il cacciatore vicino, non quello che spara, per un'esposizione maggiore. Lo stesso discorso vale per i botti: se un passante viene sorpreso, le possibilità di ricevere un danno grave aumentano rispetto a chi lo fa scoppiare, ed è bene ricordarlo ora che ci avviciniamo a Capodanno». Venendo alle cure, la casistica varia a seconda del grado di ipoacusia.
«Chi lamenta cali dell'udito - spiega Torta - può risolverli con terapie a base di cortisonici o prodotti vasodilatatori a livello dell'orecchio. Esiste anche la ossigenoterapia iperbarica, perché il sangue iperossigenato riduce il danno. Per gli anziani, come per la vista, è necessaria una protesi. Ora si hanno a disposizione apparecchi sofisticati, specie di minicomputer che permettono una comunicazione tra loro per ottenere una ricezione diversa, a destra o a sinistra, a seconda di dove arriva il messaggio verbale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano