Guardie giurate in ospedale «Al S. Chiara attese da anni» 

Da metà luglio si sta sperimentando la vigilanza armata voluta dagli operatori  Cristina Linardi, Lega Nord: «Noi infermiere siamo spesso in balia di balordi»



TRENTO. Una guardia giurata in ospedale. Presente in via sperimentale all’ospedale Santa Chiara in un turno di cinque ore, al mattino o nel tardo pomeriggio. La novità è stata introdotta dall’Azienda sanitaria dallo scorso 16 luglio: «Finalmente più sicurezza al Santa Chiara. Debbo dire che per noi operatori entrare al lavoro al mattino presto, facendo lo slalom tra balordi e senza tetto accampati all’entrata dell’ospedale, era diventato sempre meno agevole, in qualche caso pure rischioso» osserva Cristina Linardi, capogruppo della Lega nella circoscrizione centro storico ma nella vita infermiera professionale, proprio all’ospedale Santa Chiara.

Spiega Linardi: «Dopo anni di richieste del 16 luglio ha preso avvio in via sperimentale all'interno dell'ospedale Santa chiara, un servizio di sorveglianza armata per dare una risposta alle richieste di maggiore sicurezza arrivate da dipendenti ed utenti della struttura.

É un’ attività aggiuntiva a supporto del lavoro già svolto dagli addetti alla portineria e della vigilanza presente nel pronto soccorso. Il contratto, stipulato con l'istituto di vigilanza cittadini dell'ordine-Ronda Atesina, prevede l'effettuazione, da parte di una guardia privata giurata di turni di servizio della durata di 5 ore, al mattino o al tardo pomeriggio, durante i quali l' operatore alterna momenti di presidio fisso in alcuni punti sensibili dell' ospedale, tra cui l' atrio principale, all esecuzione di giri di ronda includendo anche il passaggio nei reparti» spiega l’infermiera. Non c’è dubbio che una struttura che nel corso della giornata vede il passaggio di svariate migliaia di persone abbia qualche problema di sicurezza, come in ogni ambiente molto frequentato. Con in più il fatto che ci si trova in un ambiente per definizione più delicato di altri: «Certo, ma non è solo quello. Non basta avere il controllo dell’entrata principale. In una sorta di conta non ufficiale che abbiamo fatto noi dipendenti vi sono qualche cosa come 16/17 ingressi non sorvegliati, non ufficiali, ma conosciuti da chi staziona per giorno interi nei pressi del Santa Chiara. Bene dunque - osserva Linardi - che ci sia decisi a mettere una presenza in più, quella della guardia giurata, ma serve un’attenzione maggiore alla sicurezza dell’ospedale, delle persone che vi lavorano e ovviamente anche dei pazienti».

(g.t.)













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