TRENTO. Via la bandiera italiana dalle cerimonie di commemorazione e durante gli eventi organizzati per il centenario della prima guerra mondiale, «evitando di alimentare ancora rancori e spinte nazionaliste». Al posto del Tricolore venga issata solo la bandiera europea, e al posto dell’inno di Mameli si canti l’inno alla gioia di Bethoven, che dal 1985 è l’inno ufficiale dell’Unione europea. A chiederlo - in occasione dell’anniversario della prima guerra mondiale - sono i consiglieri provinciali del Patt, in una mozione presentata a marzo sia in consiglio regionale che in consiglio provinciale. Primo firmatario è il capogruppo Lorenzo Baratter, storico e coordinatore - fino al 9 settembre 2013 - le iniziative provinciali per le commemorazione del Centenario della prima guerra mondiale. Solo due giorni fa, sul suo profilo Facebook (Trentino di ieri, ndr) il consigliere aveva definito Cesare Battisti un «disertore» ed elogiato l’ufficiale trentino dell’esercito austriaco, Bruno Franceschini, che comandava la pattuglia che catturò Battisti, poi impiccato dagli austriaci nella fossa del Buonconsiglio con l’accusa di alto tradimento per aver combattuto con la divisa italiana. Ora Baratter, e con lui il gruppo del Patt, propone di non esporre la bandiera italiana alle commemorazioni, ma solo il vessillo europeo. «L’anniversario del Centenario - scrivono i consiglieri Patt - può rappresentare una grande occasione per superare il tema nazionalistico e riunire, con un grande sforzo collettivo, il continente europeo dentro un ricordo comune, incentrato sul tema della pace, della fratellanza tra i popoli, superando la logica “vincitori e vinti” e commemorando con sobrietà l’inutile strage che non solo causò un’immane tragedia, soprattutto in Europa, ma pose le condizioni per l’avvento di una non meno dolorosa tragedia, la seconda guerra mondiale».