Frode fiscale, tre imprenditori a giudizio

L'accusa: compravendita fittizia di immobili. Evasione da 3 milioni



TRENTO. Frode fiscale tramite l'utilizzo e l'emissione di fatture false. È questa l'accusa (sostenuta dal pm Pasquale Profiti) che la procura della repubblica muove a tre imprenditori trentini. Ieri c'è stata l'udienza che si è conclusa con un rinvio a novembre. Sul banco degli imputati. Aldo Refatti, amministratore della Rigotti costruzioni di Mezzocorona, Giorgio Rigotti, amministratore della Fedra e Franco Bortolotti, amministratore della Rebo.  In base alle accuse che vengono mosse ai tre imprenditori, fra la fine ottobre e l'inizio di novembre del 2004 ci sarebbero state due acquisizioni di immobili. Quindi due fatture che sarebbero state però fittizie e che avrebbe avuto come fine, quello dell'evasione, tramite l'iva, di somme importanti. In particolare la Rigotti avrebbe acquisito prima dalla Rebo e poi dalla Fedra due distinti immobile con operazioni di fatto inesistenti e questo anche perché non sarebbe stata trovata corrispondenza fra quanto indicato nelle fatture e immobili effettivi. Il valore delle vendite sarebbe stati di circa 15 milioni di iva e queste avrebbero permesso un'evasione di circa 3 milioni. Visti i tempi, è possibile che la vicenda venga prescritta visto che la Cassazione avrebbe ancora un anno e mezzo per potersi pronunciare.













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