«Election day» per politiche e provinciali

La proposta: voto accorpato nella primavera del 2013. E i partiti si preparano al “terremoto”


di Orfeo Donatini


BOLZANO. La riforma della legge elettorale nazionale ha ricevuto nelle ultime settimane un nuovo impulso soprattutto per iniziativa del Capo dello Stato che ha sollecitato i due rami del Parlamento a varare in tempi stretti il superamento del cosiddetto “porcellum”. Le proposte in campo sono ancora molto variegate, ma il presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, Carlo Vizzini, ha posto il termine del 25 maggio per dare il via libera al testo da mandare poi in aula. E fra le novità c’è anche la previsione del turno elettorale unico fra le politiche e le regionali. A Bolzano e Trento i cittadini sarebbero chiamati a votare per i consiglieri provinciali/regionali e per gli onorevoli e i senatori nella medesima giornata, presumibilmente nella prossima tarda primavera. Una rivoluzione destinata a creare un terremoto politico soprattutto in Alto Adige.

Volkspartei. In casa della Stella alpina questa ipotesi registra pro e contro: «Non c’è dubbio che sarebbe una scelta che impone un’accelerazione straordinaria al confronto interno - commenta l’onorevole Siegfried Brugger - ma si tradurrebbe anche in un risparmio enorme di quattrini». Ma è evidentemente sulla scelta dei candidati con le primarie che verrebbero messi in gioco in un colpo solo tutti gli equilibri interni posto. E l’onorevole Brugger potrebbe correre come capolista alle provinciali per il dopo-Durnwalder forse in concorrenza con Herbert Dorfmann intenzionato a lasciare proprio a Dunrwalder il suo seggio a Strasburgo; mentre il suo collega Zeller potrebbe optare per il più sicuro collegio senatoriale.

Pd. Fra i democratici verrebbe sciolto in un colpo solo il nodo della corsa in Provincia del sindaco Luigi Spagnolli e della scelta sul possibile candidato nel collegio senatoriale di Bolzano.

Pdl. Il maggiore partito del centrodestra sarebbe con ogni probabilità la forza che si troverebbe maggiormente in difficoltà posto che è alla vigilia di una ennesima scissione con “ritorno alle origini” destinata a creare un fortissimo disorientamento nell’elettorato come anche le ultime elezioni amministrative hanno dimostrato penalizzando i berlusoniani con un sonoro - 30% di media contando anche le diverse liste civiche di riferimento. Mentre il congresso si fa ancora attendere.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano