Dichiarazioni Icef, in Trentino arriva la stretta anti-furbetti

Gli 007 della Provincia in azione. Missione verificare 10 mila dichiarazioni


Luca Marognoli


TRENTO. Diecimila verifiche l'anno sulle dichiarazioni Icef. La stretta "antifurbetti" di Piazza Dante è iniziata: obiettivo far rispettare le regole garantendo agli effettivi aventi diritto di godere dei benefici pubblici legati a questo strumento di misurazione della condizione economico-patrimoniale. Una missione affidata ad un team di "007" provinciali: il nucleo di controllo Icef. Le operazioni sono iniziate in gennaio e ora il sistema è entrato a regime. Il nucleo speciale, incardinato nel Servizio semplificazione e sistemi informativi, sta lavorando a pieno ritmo, con una particolare attenzione ai redditi del 2008. La Provincia ha voluto investire sui controlli per dare un segno di rigore in un ambito che ha assunto un'importanza via via crescente. Oggi, infatti, l'Icef è legato ad un gran numero di "politiche" provinciali che vanno dai trasporti alle mense, dalle borse di studio dell'Opera universitaria all'edilizia agevolata e pubblica. Non solo Itea, dunque. Basti pensare che mediamente ogni anno si raccoglie la bellezza di 200 mila dichiarazioni. Controllarne almeno 10 mila, cioè il 5 per cento, è un dato non da poco considerato il volume enorme di moduli compilati. L'effetto deterrente è importante, se si pensa che il tipo di verifica è molto approfondita, affidata a sistemi informatici tarati ad hoc per smascherare chi cerca di imbrogliare le carte. Si tratta di un controllo a più fasi, basato sull'incrocio tra i dati reddituali e le informazioni attinte dal Catasto e dal Libro fondiario. La prima fase è automatizzata e svolta sui grandi numeri, quelle successive più dettagliate e ad opera degli uffici. Qualora infatti vengano riscontrate anomalie (cioè dichiarazioni non vere anche in un unico elemento), la situazione "sospetta" viene passata attraverso maglie di verifica più sottili. Ma cosa è cambiato rispetto al passato nei sistemi di controllo? L'aspetto più importante è quello organizzativo. I controlli a campione, naturalmente, venivano eseguiti anche prima dai diversi uffici e servizi di competenza: ora tutto è stato centralizzato in questo apposito nucleo al quale sono stati affidati strumenti nuovi, in particolare di tipo digitale. I controlli non cozzano contro le esigenze di sburocratizzazione tanto care al ministro Brunetta. Se da un lato, infatti, la pubblica amministrazione deve favorire la semplificazione dei rapporti con i cittadini, accettando al posto dei certificati le corrispondenti "dichiarazioni sostitutive", dall'altro è tenuta per legge ad effettuare le verifiche sulla veridicità di queste ultime nel modo più efficace possibile. Non solo Provincia. D'intesa con il Consiglio delle autonomie, la giunta provinciale ha recentemente diramato ai Comuni le direttive per l'adozione dell'Icef nei servizi alla prima infanzia, nidi e Tagesmutter. Il nuovo sistema dovrà essere applicato a partire dall'anno educativo 2012-2013. Un traguardo inseguito da anni, importante perché consente di avere un unico sistema di calcolo delle agevolazioni tariffarie, omogeneo su tutto il territorio provinciale.

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