Desireè, nuovo ricorso dei genitori

Taio, il papà Eros spera che la mobilitazione per la figlia malata e le cause vinte cambino la sentenza per la cura Stamina


di Giacomo Eccher


TAIO. Depositato ieri in tribunale a Trento un nuovo ricorso d'urgenza (ex art. 700 del Codice di Procedura Civile) dai genitori di Desireè Larcher. A ridare speranza al papà Eros e a mamma Sara è la notizia, rimbalzata da Livorno, che il giudice di Livorno ha autorizzato in via provvisoria (“inaudita altera parte”, la sentenza definitiva è prevista per il 2 aprile) la bimba Sofia a utilizzare la terapia Stamina a gli Ospedali Civili di Brescia. In giornata, altra notizia positiva, il decreto del ministro Balduzzi che stabilisce per chi ha iniziato la cura Stamina, di proseguirla. «Notizie che danno speranza - afferma il padre - con il nuovo ricorso speriamo in un giudice che abbia un cuore e possa anche per Desireè autorizzare questa terapia». Eros Larcher è sostenuto dalla mobilitazione che si è determinata attorno al caso della bambina di Taio vittima della Sma, una malattia che blocca completamente la bimba nel suo lettino, ma i genitori si aggrappano ad ogni possibile filo di luce che possa far intravvedere un miglioramento delle condizioni di vita della bambina. «Le sentenze ormai sono parecchie, noi ci siamo presentati al Giudice con una prescrizione medica del Reparto di Neuropsichiatria infantile del Santa Chiara che ha in cura Desireè e con una serie di precedenti di magistrati che in vari tribunali hanno autorizzato bambini nelle condizioni di Desireè di accedere alle cure Stamina», spiega Eros Larcher.

Sentenze di Napoli e anche di Torino, dove il Tribunale è intervenuto sulla metodologia applicata al trattamento e anche del Tar di Brescia che ha respinto un ricorso dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) riconoscendo il diritto a continuare le cure per un paziente con le staminali. «Mi sto facendo una cultura giuridica che non pensavo servisse per un problema di salute, ma pur di far stare meglio Desireè tentiamo ogni strada», afferma. Il ricorso d'urgenza, depositato ieri, è redatto dagli avvocati veneziani Dario Bianchini e Marco Vorano, con un affiancamento di appoggio del presidente dell'Ordine degli avvocati di Trento, Mauro Bondi.

La mobilitazione intanto continua sul web ma anche nella pratica quotidiana. «Non conto più le persone che mi avvicinano e mi testimoniano la loro solidarietà: per me è un sollievo avvertire tutta questa vicinanza», confida il papà.

Domani, a Roma, ci sarà una manifestazione nazionale delle famiglie per il diritto alla cura, un principio di diritto naturale prima ancora che costituzionale, e il giorno di Pasqua una delegazione, almeno questo è l'auspicio, sarà presente anche in piazza San Pietro da Papa Francesco. «La mobilitazione della gente è la nostra unica vera arma in questa situazione», sottolinea Larcher che apprezza le tante attestazioni che gli arrivano quotidianamente. «Mi ha chiamato Andrea Castelli perché anche lui vuole sensibilizzare il pubblico attorno al caso di Desireè, e lo stesso faranno gli organizzatori del Concerto dei Nomadi in aprile a Cavareno. Perché più se ne parla più forza avrà la nostra richiesta», conclude Larcher che in questa tristissima vicenda continua ad avere grande forza d'animo.













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