Chiede i danni per il tordo morto

Il cacciatore denuncia: «Non ha retto al controllo forestale»


Aldo Pasquazzo


STORO. Forse non ha retto al controllo degli agenti forestali, forse si è trattato di una morte naturale. Fatto sta che un tordo sassello, utilizzato da un cacciatore di Darzo come richiamo per la caccia da capanno, non è uscito vivo dal controllo degli agenti del Corpo forestale. Ora il proprietario, provato e amareggiato, assistito dall'avvocato tionese Andrea Antolini, ha intrapreso una causa perché quell'uccello da richiamo, venga indennizzato. In circostanze come queste, l'indennità stabilita da parte dell'ente pubblico varia da 150 a 300 euro, ma il proprietario di euro in questo caso ne ha chiesti 500.

E' accaduto qualche giorno fa sulle alture di Storo, quando il fuoristrada condotto dal pensionato di Darzo, viene stoppato dai "berretti verdi" della provincia. Sono le 10 di mattina, tra le località di Vacil e Faserno, quando i forestali entrano in azione. Dentro l'abitacolo, oltre al conducente, vi sono più gabbie e altri uccelli ma la scelta di sottoporre al controllo degli anelli cade proprio su quel povero tordo che fino a qualche attimo prima aveva cantato a lungo senza sintomi di malessere.

In circostanze come queste forestali si avvalgono di un mini calibro omologato attraverso il quale è possibile ricavare un quadro esatto del volatile. A tenere tra le mani il tordo è lo stesso proprietario, mentre i tre agenti si alternano con gli anelli. Il pennuto, stando alla versione fornita dallo stesso proprietario, sembrava non gradire tante manipolazioni. Quando è venuto il momento di rimetterlo nella gabbietta il tordo però non dava più segni di vita. Il risentimento e la rabbia del pensionato a quel punto è evidente, considerato che si è in piena stagione degli uccelli da richiamo. «L'assenza di quel tordo dal resto del coro - dice - non solo mi danneggia, ma mi addolora perché in famiglia al canterino eravamo tutti quanti affezionati».

«I più dispiaciuti dell'accaduto - ammettono i forestali appartenenti al distretto di Condino - siamo stati noi che non credevamo a quel decesso tanto repentino quanto inspiegabile. Sappiamo fin troppo bene che il nostro mestiere spesso irrita e infastidisce la gente, ma non potevamo fare diversamente. Al di là delle scuse formali abbiamo da subito rassicurato il proprietario del tordo della nostra disponibilità affinché egli possa essere in tempi ragionevoli adeguatamente indennizzato».

Va sottolineato che l'utilizzo degli uccelli da richiamo, come precisa il presidente della Lipu Sergio Merz, è consentito per chi pratica la caccia da capanno. «Ci sono però dei limiti per il numero massimo - spiega - e per le specie da utilizzare. E' possibile avere fino a un massimo di 40 uccelli, 10 per ogni specie diversa, ma questi devono essere registrati. I forestali effettuano controlli per verificare che gli uccelli siano regolarmente registrati». Merz aggiunge che gli uccelli possono subire una morte improvvisa, se sottoposti a stress.













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