«Che bello essere città, ma non alzateci le tasse»

La soddisfazione dei perginesi per il riconoscimento ufficiale del titolo: «Finalmente la prova del nostro valore economico ma anche culturale»


di Roberto Gerola


PERGINE. Generale soddisfazione per il titolo di città conferito a Pergine in questi giorni con decreto ufficiale del Presidente della giunta regionale. «Un atto dovuto», aveva dichiarato il sindaco Silvano Corradi, autore della richiesta approvata in sede consiliare e poi avallata dalla Provincia che l’aveva trasmetta in Regione per l’approvazione definitiva. «Perché abbiamo tutti i requisiti previsti dalla legge», aveva poi aggiunto. In effetti, Pergine ha oltre 10.000 abitanti, ha un passato storico di tutto rispetto, ha una buona rete di servizi, è centro amministrativo importante rispetto al territorio che lo circonda anche nei confronti di altri Comuni e quindi è capoluogo di vallata.

Per Ivo Fruet, pittore, «si tratta di un atto importante da parte della Regione in questo caso, con il quale viene consegnata una chiave d’oro a Pergine. Lo definirei un riconoscimento a livello sociale, culturale ed economico. Ed una soddisfazione per noi perginesi essere città. Ma rappresenta anche uno stimolo per fare meglio». Non entra nel dettaglio Giorgio Anderle, vigile urbano in pensione. Esprime tuttavia molta soddisfazione: «Pergine se lo merita il titolo di città, c’è di tutto e poi è bellissima e ci si vive bene». Qualche preoccupazione viene invece espressa da Gino Frisanco (commerciante). «Non vorrei che si aumentassero le tasse perché siamo diventati città. Pergine è ancora un paesone, con tutti gli aspetti per essere tale». Per altro, l’aumento delle tasse è stato smentito dal sindaco Silvano Corradi in sede consiliare.

Ugo Zamboni (artigiano) è chiaro: «Pergine si meritava il titolo di città. Anche perché abbiamo servizi e ruolo importanti . Si tratta di un’opportunità anche per l’immagine sull’esterno. Tra l’altro, pensavo che Pergine fosse già città». Anche per Santino Bertoldi (ex tecnico della Silvelox) «Pergine merita il titolo di città, il conferimento è un atto positivo, un riconoscimento importante; ed era ora che Pergine diventasse città, anche perché c’è tutto quello che un cittadino desidera». Un po’ di scetticismo nelle parole di Aldo Lunelli (ex ispettore dei vigili del fuoco). «Non cambia nulla, non ci si guadagna niente. I servizi ci sono. Certo, dal punto di vista dell’ambizione è importante». Michele Betti, ventenne, barista alla “Rotonda”. «Ho sempre creduto che Pergine fosse città; l’aver conferito questo titolo rappresenta un’evoluzione significativa per Pergine. Anche se credo che non cambierà nulla». Infine, padre Pietro Stablum: «Vedo il nome di città conferito per la gente attiva, per il settore lavorativo. Poi è solo immagine».

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