Carceri, accordo tra Provincia e Ministero

Siglata un’intesa per il reinserimento sociale dei detenuti



TRENTO. Il ministro della Giustizia Paola Severino e il governatore trentino Lorenzo Dellai hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sul trattamento e reinserimento sociale di detenuti, di soggetti in esecuzione penale esterna, di minori entrati nel circuito penale e per l’attuazione di percorsi di mediazione e ricomposizione dei conflitti. Obiettivo dell’intesa è la realizzazione di un quadro organico di iniziative di reinserimento sociale e lavorativo, valorizzando anche le opportunità offerte dalla nuova struttura carceraria di Spini di Gardolo.

«Considero la convenzione stipulata oggi così importante da indurmi a venire presto a Trento - afferma il ministro Severino - per visitare una struttura moderna che già si avvale di modelli innovativi». Ministero della Giustizia, Provincia di Trento e Regione non sono nuovi a forme di collaborazione avendo anche ultimamente, nel gennaio del 2011, sottoscritto un accordo con il quale la Regione si è impegnata a contribuire alla funzionalità degli uffici giudiziari del distretto con interventi di supporto tecnico, logistico e organizzativo. L’intesa firmata oggi sostituisce un precedente protocollo del 1993, aggiornandone le attività sia in tema di formazione e reinserimento dei detenuti, sia in tema di trattamenti alternativi alla detenzione stessa, sia adoperandosi anche con altre forme di assistenza, dedicate alle famiglie dei detenuti, alle vittime dei delitti commessi ed ai minori che siano entrati in circuiti penali.

Per le attività che di volta in volta saranno di competenza dell’Amministrazione penitenziaria o della Giustizia minorile la Regione mette a disposizione, senza alcun costo per il ministero, il proprio Centro di mediazione istituito per curare, nel corso del procedimento penale minorile dell’esecuzione della pena all’interno dell’istituto di detenzione o nel corso dell’esecuzione penale esterna, lo sviluppo di attività in favore delle vittime dei reati e della comunità e la costruzione di progetti riparatori. Una Commissione tecnica mista, istituita ad hoc, seguirà l’attuazione degli accordi assunti. Il protocollo avrà durata quinquennale.













Scuola & Ricerca

In primo piano