Bertol, piatti trentini a palazzo Geremia

Show-cooking con lo chef stellato: l’appuntamento è per sabato 5 aprile alle ore 16



E’ all’ottava partecipazione a “La prova del cuoco”, la popolare trasmissione culinaria del mezzogiorno di Rai1 condotta da Antonella Clerici. Il suo libro “La prova del cuore”, pubblicato da Giunti con Rai Eri, che nei mesi scorsi si poteva acquistare anche con il “Trentino” e il cui ricavato è andato a sostenere la Fondazione trentina per l’autismo, ha venduto 30mila copie. Cristian Bertol, chef stellato dell’Orsogrigio di Ronzone, in val di Non, sarà sabato 5 aprile, alle 16 nel cortile di palazzo Geremia, in via Belenzani, per un originale show cooking.

Che succederà sabato?

Nel giro di un’ora proporrò tre piatti. Prendendo come base la cucina trentina, un po’ rivisitata, ma molto semplice e facilmente riproducibile. Che è poi il tratto che mi caratterizza.

Gli spettatori cosa devono aspettarsi?

Senz’altro un piatto di pesce di acqua dolce. E poi una lavorazione di una selvaggina col fieno. Sarà, in qualche modo, una versione della Prova del cuoco in stile show cooking.

L’appuntamento è intitolato “Sapori del Trentino”. Quali sono questi sapori?

Per la cucina il Trentino è una miniera d’oro, nonostante sia stata sempre dipinta come molto povera. Ma non è vero, è invece parecchio ricca. Sta poi nel cuoco trovare gli ingredienti di qualità. Abbiamo l’olio di oliva del Garda, la farina di Storo, ottimi formaggi. C’è una varietà impressionante. Le faccio un esempio, qui in val di Non stanno venendo su i primi tarassaco, le erbe di campo. Quasi quasi nello show cooking propongo qualcosa. D’altronde la mia cucina è basata sui prodotti del territorio seguendo la stagionalità.

Questa cucina territoriale lei come l’interpreta?

Diciamo che non sono il tipo da “azoto liquido”. Le faccio un altro esempio. In questi giorni ho in carta dei canederli di castagne con il puzzone di Moena. E’ una sorta di rivisitazione attraverso i prodotti locali e, soprattutto, stagionali. E tra un po’ cambieremo. Ecco, io la cucina trentina la interpreto così.

Se non capisco male, si potrebbe dire che “c’è molto da inventare seguendo la tradizione”.

Esattamente, proprio così.

Qual è il suo menù trentino preferito?

Di preferiti ne ho tanti. Certo, stando in val di Non lo strudel di mele con la pasta matta mi identifica molto, anche televisivamente. Pasta matta perché, quando si tira da una parte si accorcia dall’altra. In pratica è una pasta della nonna fatta con farina, olio di semi e aceto di mele.

E intanto continua l’avventura alla Prova del cuoco.

Come no. Vado avanti. Ogni settimana sono a Roma, fino alla fine della stagione tv. Certo, andare in televisione per cucinare è molto, molto difficile. E’ improvvisazione allo stato puro, e tutto in diretta. Mica puoi fermarti, “tagliare” e ricucire. Però, alla fin fine, nonostante anch’io senta la competizione, mi diverto alla grande.













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