Ateneo: più ricerca, meno dipartimenti

Si va verso la «Research University» con una didattica più coinvolgente


Jacopo Tomasi


TRENTO. Comincia a prendere forma la «nuova» Università di Trento. Un ateneo votato alla ricerca, nel quale anche l'impostazione della didattica dovrà cambiare, coinvolgendo maggiormente gli studenti. Una Università senza facoltà, ma con una decina di dipartimenti per far convivere didattica e ricerca. Sono alcuni aspetti sui quali c'è stata una certa convergenza nell'incontro che si è svolto in Rettorato tra il Senato accademico e la Commissione ricerca scientifica.

Il primo punto all'ordine del giorno riguardava l'idea di trasformare l'ateneo trentino in una «Research University». Una prospettiva che divide. Per qualcuno, infatti, si tratta di un'opportunità unica per essere sempre più competitivi in Europa. Per altri, invece, il rischio è quello di perdere di vista la didattica e, quindi, dover fare i conti con un'emorragia di iscritti nei prossimi anni. La sfida sarà proprio questa: far convivere una ricerca "spinta" con una didattica di qualità. È questo il punto sul quale sono convenuti presidi e direttori dei dipartimenti.

L'obiettivo è quello di diventare un'Università sempre più qualificata per la ricerca, ma far restare alto il livello della didattica. Trasformandola. Con tutta probabilità ci saranno più laboratori, lezioni meno nozionistiche, un metodo didattico più partecipativo che coinvolga maggiormente gli studenti anche nell'attività di ricerca. Senza perdere iscritti e mantenendo più o meno le dimensioni attuali dell'ateneo, tra i 10.000 ed i 15.000 iscritti.

La seconda questione sul tavolo del rettore, Davide Bassi, e del prorettore per la ricerca scientifica, Antonio Schizzerotto, era quella legata alle strutture dell'ateneo. Un nodo cruciale, che sta facendo discutere non poco. Anche perché va a toccare poltrone, persone, ruoli di "potere". Ora ci sono 7 facoltà e 13 dipartimenti. In prospettiva si arriverà ad avere solamente una decina di dipartimenti e quindi saranno necessarie delle aggregazioni (com'è accaduto di recente a Sociologia). Sono previsti anche premi per chi si aggregherà, ma per non forzare troppo la mano all'interno dei singoli dipartimenti saranno costituite delle aree di ricerca specifiche. Infine, non mancheranno azioni rivolte alla valutazione dell'operato delle strutture. Perché una Research University non può prescindere dalla qualità della ricerca e della didattica.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs