il caso

«Alloggio Itea pieno di muffa, ma pago 300 euro al mese»

La denuncia di una giovane che vive a Cadine con il figlio di 3 anni: «Mi preoccupa un altro inverno così»


Daniele Peretti


TRENTO.  Vivere col proprio figlio di 3 anni in un appartamento con la muffa che comunque costa 300 euro al mese. E’ la storia di F.B., ragazza madre di 21 anni, disoccupata, che vive in un alloggio Itea a Cadine.

“Sono entrata nell’appartamento nell’agosto 2021 e da subito attorno alla velux si formava una condensa dalla quale cadevano gocce d’acqua continue sul letto. Purtroppo gli spazi sono minimi è non è possibile spostare il letto e sia la porta che le ante dell’armadio non si aprono completamente , così la vita all’interno della mansarda inizia a diventare difficile”.

Ha segnalato la situazione a Itea ? “Da subito, ma non mi hanno mai preso in considerazione fino a poco più di una settimana fa quando è arrivato un addetto di una ditta esterna che ha preso atto che la velux è da sostituire perché marcia. Nel frattempo però la situazione è peggiorata con l’arrivo della muffa in quasi tutto l’appartamento, pure nella sala dove mio figlio gioca. Abbiamo documentato la situazione con delle foto.”

La ragazza riceve un modulo da compilare da parte di Itea sulle cui risposte verrà valutata la necessità e la tempistica di un eventuale intervento. “A leggerlo sono rimasta allibita perché si trattava di un’indagine sulle mie abitudini di vita: quante ore rimanevo in casa, quanto tempo arieggiavo l’appartamento ed anche dove stendevo il bucato. Ovvio che non avendo un terrazzo lo stendo all’interno dell’appartamento, sembrava quasi che cercassero delle risposte utili per evitare l’intervento. Ed anche in questo caso mi è stato detto che mi faranno sapere. O meglio il consiglio dell’impiegata di Itea alla quale ho consegnato il modulo, è stato quello di comprarmi un’asciugatrice. La risposta di mia nonna che mi accompagnava è stata”...se gliela regala lei...”.

F.B. aveva un lavoro da commessa a tempo pieno che ha dovuto lasciare dopo la nascita del figlio ed ora è alla ricerca di un lavoro. Nelle sue condizioni perché paga 300 euro di affitto? “L’affitto in sè sarebbe quello minimo, 44 euro per 58 metri quadrati, solo che mensilmente si deve aggiungere la rata delle spese condominiali ed è per questo che si arriva ai 300 euro.” Convivendo da più di un anno con l’umidità avete problemi di salute? “Il pediatra ha certificato che mio figlio ha un raffreddore dal quale non guarisce mai che sta diventando cronico, mentre io ho sempre dolore alle ossa. Quello che mi spaventa è dover trascorrere un secondo inverno in queste condizioni per un problema che non si risolve solo tinteggiando, ma che necessita di un intervento ben più radicale.” L’appartamento a Cadine lo aveva scelto lei? “ No, lo avevo chiesto a Trento, ma me lo hanno assegnato a Cadine. Sebbene avessi segnalato che ero senza patente e che mio figlio frequentava l’asilo nido a Madonna Bianca”.













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