Abbandonata chiede i «danni» per l'abuso

La ragazza voleva 150 mila euro dall'ex. È indagata per estorsione



TRENTO. Lei subisce un abuso sessuale e resta in silenzio. Si fa seguire dai medici ma non denuncia nulla. Fino a quando non decide di aver diritto ad un risarcimento per quello che lei stessa definisce «il male subito». E chiede a quello che ormai è un suo ex 150 mila euro. E così da possibile vittima si ritrova indagata con l'accusa di tentata estorsione.

La vicenda inizia nel 2008 ma solo da pochi mesi è uscita dalla sfera privata per arrivare ai corridoi della procura. E i racconti delle due parti coinvolte coincidono in pochi punti. Lei (ventenne) racconta che nel 2008 aveva iniziato una relazione con lui (di una decina d'anni più vecchio). relazione clandestina perchè è sposato e con figli. lei dice che lui le avrebbe promesso più volte di lasciare la famiglia per andare a vivere con lei in un appartamento che lui avrebbe comperato per loro due. Lei ci crede - così racconta - e la relazione va avanti. Fino all'autunno del 2008 quando lui, dopo esser andato a prenderla a casa, tenta un brusco approccio in macchina strappandole due bottoni della camicia e cercando di toccarla. Lei dice di no e torna a casa dove la madre vede la camicetta rotta, la zip dei pantaloni abbassata e lo sguardo spaventato della ragazza.

La giovane non fa nulla. Dice che lui le chiede scusa e che continua a spiegarrle che prima o poi avrebbero potuto costruire una vita a due. E lo fa per circa un anno. Nel 2009, infatti, si lasciano. Lei però pare non aver superato lo choc dell'abuso. Chiede aiuto a strutture mediche, le vengono pescritti dei tranquillanti per - scrive il medico - superare lo choc dell'abuso. Viene anche seguita da uno psicologo. E questo fino allo scorso anno quando la ragazza ricontatta l'ex e gli chiede 150 mila euro. Lo considera un risarcimento per il male che le ha fatto (come scrive anche in alcuni sms) e gli manda il codice iban ove fare il versamento.

La cifra non è scelta a casa ma corrisponde all'acquisto di un appartamento come quello che lui le aveva promesso. Lei vuole un bonifico, lui nicchia e intanto chiede aiuto ad un carabiniere che conosce. E denuncia la ragazza per estorsione. Si sente infatti minacciato e la storia finisce in procura. Viene anche fissato l'appuntamento per lo scambio di denaro (in un bar di Trento, in contanti e dentro una busta) ma tuto viene blocato prima e quindi l'accusa che la pm Scagliarini muove nei confronti della ragazza è quella di tentata estorsione. Ieri pomeriggio c'è stato l'interrogatorio delle ragazza difesa dall'avvocato Nicola Canestrini che sostiene di poter parlare di un esercizio arbitrario delle proprie ragioni. E che comunque sono assolutamente in tempo per presentare una causa civile contro l'uomo per l'abuso sessuale.

L'uomo, invece nega anche la relazione durata più di un anno, parlando invece di una «conoscenza da bar» durata poco tempo. Ora dunque si passa alla parte finale e la ragazza è pronta anche a mostrare gli sms che i due si sarebbero scambiati nel corso dei mesi.













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