A22, resta il segreto su chi viaggia gratis

Il Consiglio di Stato rovescia la sentenza del Tar e dà ragione all’Autobrennero che non vuole divulgare i nomi dei beneficiari



TRENTO. Il nome di chi viaggia gratis sull’A22 resterà segreto. Lo ha deciso il Consiglio di Stato con una sentenza, pubblicata ieri, che ha rovesciato il pronunciamento con il quale il Tar di Trento aveva accolto il ricorso della consigliera comunale Giovanna Giugni contro il rifiuto della società di via Berlino a rivelare il nome dei beneficiari delle tessere che permettono di circolare gratis sull’Autobrennero. L’A22, infatti concede tessere gratuite ai consiglieri regionali e anche ad altre persone. Molti consiglieri trentini hanno anche spesso detto di aver restituito la tessera. La Giugni aveva chiesto di sapere chi tuttora viaggi gratis in autostrada. La richiesta era stata fatta come consigliera comunale, dal momento che il Comune di Trento possiede una quota del 4 per cento dell’Autobrennero. La società aveva respinto la richiesta sostenendo che la scelta di dare tessere gratis rientra nelle strategie aziendali. Quindi anche l’identità dei beneficiari è da considerarsi riservata. L’allora amministratore delegato Paolo Duiella aveva anche motivato il rifiuto con una questione di principio. Aveva detto che una società per azioni deve poter tenere riservate le scelte strategiche, sia quelle riguardanti le tessere gratis che quelle che riguardano questioni più importanti. Per questo motivo la società di via Berlino ha respinto la richiesta di informazioni della Giugni e poi si è costituita in giudizio quando la consigliera comunale ha fatto ricorso al Tar contro la decisione. Il tribunale amministrativo di Trento il 15 ottobre 2012 aveva dato ragione alla Giugni, che era tutelata dall’avvocato Maria Cristina Osele, considerando che un consigliere comunale ha diritto di accesso agli atti di una società controllata dal suo comune. L’A22, però, non si è data per vinta e ha presentato ricorso al Consiglio di Stato. Ieri, dopo mesi di attesa, è stata pubblicata la sentenza con la quale si dà ragione a via Berlino.

Sostanzialmente i giudici romani sostengono che il diritto di accesso di un consigliere comunale è previsto solo per le società controllate dal Comune, come stabilito dal testo unico delle leggi regionali sull’ordinamento dei Comuni. Nel caso in questione, però, il Comune di Trento possiede il 4,2319 per cento del capitale dell’Autobrennero. Quindi, secondo il Consiglio di Stato, non si può sostenere che il Comune di Trento controlli l’A22, il cui maggiore azionista è la Regione Trentino Alto Adige, seguita dalle provincie di Trento e Bolzano. I giudici spiegano: «Nel caso di specie l’Autostrada del Brennero spa non è società controllata dal Comune di Trento, che detiene appena il 4,2319 del capitale sociale, né opera in sfera di competenza comunale o comunque locale, non esercendo alcun servizio pubblico locale e svolgendo, invece, attività di concessione autostradale. Essa, quindi, non può qualificarsi in alcun modo come ente o azienda dipendente dal Comune». Inoltre i giudici osservano che il diritto di accesso mira comunque a verificare la correttezza e l’efficacia dell’operato dell’amministrazione comunale nonché per esprimere un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio. La Giugni commenta amara: «I cittadini non potranno sapere chi sono i titolari delle tessere gratis sull'autostrada del Brennero. Pur nel doveroso rispetto della sentenza stessa, ci si chiede che senso abbia, allora, una partecipazione in società il cui operato non è sindacabile nè controllabile dai cittadini, soci attraverso gli enti territoriali di appartenenza».

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