politica

Trento, il consiglio provinciale condanna la guerra in Ucraina ma si divide sul Cinformi: la mozione slitta

Divisioni sul rafforzamento delle strutture pubbliche per l’emergenza. Kaswalder invita all’unità



TRENTO. Mozione sulla guerra in Ucraina, il Consiglio provinciale di Trento non trova l'accordo. Tutti uniti sulla condanna della guerra, naturalmente, ma il dissenso si è creato attorno ad una serie di emendamenti aggiuntivi al dispositivo che accanto alla condanna della guerra, impegnano all’istituzione di un tavolo di coordinamento “emergenza Ucraina” che valorizzi i soggetti trentini e del terzo settore ed a monitorare l’eventuale fabbisogno di risorse umane necessarie a gestire la fase emergenziale e quella successiva, rafforzando a tal fine le strutture pubbliche a ciò dedicate e facendo tesoro delle molteplici e diverse competenze già attive e presenti sul territorio. Il presidente del consiglio Walter Kaswalder - informa una nota - ha invitato a ricercare l'unità sull'argomento.

La proposta di mozione arrivata oggi (8 marzo) in aula e sottoscritta a livello trasversale dall’aula, sollecita il Governo italiano a dispiegare ogni risorsa per un superamento del conflitto armato in Ucraina e per la ripresa del dialogo diplomatico. 

Le differenti posizioni erano emerse già prima della discussione della mozione.

 "Il Cinformi è in condizioni di gestire dell'attuale situazione di emergenza umanitaria causata dalla guerra in Ucraina, avvalendosi del supporto delle associazioni del terzo settore", aveva detto il presidente della Provincia Maurizio Fugatti intervenendo oggi in aula in risposta a un’interrogazione presentata dalla consigliera del Pd Sara Ferrari. "L'attività del centro è stata ridimensionata, ma non nell'ambito dell'attività di accoglienza e di collaborazione con la Questura. La Provincia ha avviato una fase interlocutoria con le associazioni ucraine per verificare come poterle sostenere", ha detto Fugatti. Ferrari, nella replica, ha parlato della necessità di "ricorrere nuovamente al modello virtuoso del passato imperniato sul Cinformi, perché l'urgenza chiama a superare posizioni precostituite".

La discussione riprende domani mattina, 9 marzo.













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