«Tennis, la delibera va ritirata» 

Per le minoranze in Circoscrizione la mancata richiesta di parere al quartiere la rende non valida


di Alberto Tomasi


ROVERETO. È stata l’occasione per scambiarsi gli auguri di Pasqua e per dare gli ultimi ritocchi al prossimo ordine del giorno da portare in assemblea, l’incontro fra i consiglieri di minoranza della circoscrizione Rovereto Centro, Plotegher, Angelini, Di Spirito e Dalbosco, sabato mattina in piazza Erbe, tra bicchieri di bollicine e fette di colomba. Il tema in discussione è il progetto per l’ampliamento del Centro tennis di via Lungo Leno. Un’opera a dir poco controversa ma che, secondo le recenti dichiarazioni del sindaco Valduga, dovrebbe partire a breve, già nei prossimi giorni, in parallelo al progetto, altrettanto controverso per via dell’abbattimento di buona parte dei vecchi ippocastani, di riqualificazione dell’ultimo tratto di viale Trento. E proprio il sacrificio di alcuni dei secolari tigli dei giardini di via Dante, assieme al mancato coinvolgimento della circoscrizione nel processo decisionale, è il motivo alla base della richiesta di revoca, avanzata dalle minoranze, della delibera comunale approvata il 12 dicembre scorso, con la quale la giunta dava il via libera ai lavori. «Crediamo che sia giunto il momento di fermare l’infernale volontà da parte della giunta di abbattere gli alberi - ha spiegato Pier Giorgio Plotegher - si tratta di alberi secolari e tagliarli significa alterare la storia del parco e della città». Oltre al rilievo di merito, la presa di posizione da parte dei consiglieri firmatari dell’ordine del giorno fa leva anche su una presunta violazione del regolamento delle circoscrizioni, dal momento che “l’articolo 17 prevede che venga sempre richiesto il parere della circoscrizione in ordine alla ristrutturazione e al rifacimento dei parchi pubblici. E in questo caso, malgrado si tratti di intervenire pesantemente, la giunta non ha coinvolto la circoscrizione Centro con la richiesta di un parere”. Insomma, secondo le minoranze, la presentazione del progetto alla circoscrizione, con la conseguente richiesta di un parere, rappresenterebbe un passaggio obbligato, e non una semplice scelta discrezionale della giunta. Di conseguenza, sulla stessa delibera del 12 dicembre peserebbe un vizio di illegittimità. Il documento termina con la richiesta alla giunta di revocare la delibera e di “interrompere così la triste consuetudine locale di abbattere in serie preziosi alberi storici mettendo a rischio un insostituibile patrimonio di bellezza paesaggistica e un polmone verde al servizio della salute pubblica”. Infatti, anche per i consiglieri di opposizione i tigli che saranno abbattuti non potranno essere sostituiti con altre piante poiché, essendo venute meno le condizioni ambientali e climatiche, le piante nuove non potranno più crescere alte e folte come le precedenti.

Sullo stesso progetto in questi giorni è centrata anche l’attenzione del difensore civico, che ha richiamato la giunta per il suo rifiuto di consegnare la documentazione richiesta a Più Democrazia in Trentino.

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