«Basta furbetti in Manifattura vanno aumentati i controlli»

Rovereto. Tra la fine del 2018 e quest'anno tante aziende hanno spostato la loro sede legale alla Manifattura, ma solo per approfittare degli incentivi della Provincia e senza assumere: Olivi ora...



Rovereto. Tra la fine del 2018 e quest'anno tante aziende hanno spostato la loro sede legale alla Manifattura, ma solo per approfittare degli incentivi della Provincia e senza assumere: Olivi ora chiede più controlli. E soprattutto di dare aiuti solo a chi garantisca occupazione in Trentino. Era stata la trasmissione Report, qualche settimana fa, a suscitare il caso, con un'inchiesta che certo non faceva una bella pubblicità al Trentino. «A nessuno deve essere permesso di “sporcare” la reputazione del progetto Manifattura e nella casa della rivoluzione “verde e sostenibile” non debbono trovare posto furbetti ed evasori», afferma Olivi, che da assessore provinciale era stato "padre" di questo progetto, e che ora siede nei banchi dell'opposizione. Il rappresentante del Pd propone alla giunta provinciale di ammettere ai cosiddetti Bic (Business Innovation Centre) come Manifattura, solo aziende che impieghino personale dipendente in modo continuativo in queste sedi e che garantiscano operatività in loco, ed eventualmente di modificare le agevolazioni, soprattutto in materia di Irap. In questi casi infatti la tassa viene azzerata per cinque anni, per facilitare l'arrivo in provincia di nuove realtà.

Lo sconto sull’Irap e gli effetti «L’obiettivo era chiaro e tale deve rimanere: promuovere un territorio “amico delle imprese” in cui sia più favorevole cimentarsi e che si proponga nel contempo attrattivo per chi vuole investire e creare lavoro», scrive Olivi nella sua mozione. Report ha però indagato, e ha rilevato una alta concentrazione in Trentino Alto Adige di aziende di energia rinnovabile, che si sarebbero trasferite qui però solo per gli aiuti provinciali. Più che di aiuti (Trentino Sviluppo, non eroga contributi) sono servizi e spazi messi a disposizione, ma a far gola - pare - è l'azzeramento dell'Irap.

Trasferimenti per i benefici

«Da alcune prime verifiche sembrerebbe infatti che il progetto Manifattura sia stato utilizzato da alcuni gruppi industriali provenienti da fuori provincia quale “ponte” per approdare in Trentino senza alcuna base operativa e con zero dipendenti. La stessa Trentino Sviluppo ha comunicato che un consistente trasferimento di nuove sedi legali in Manifattura è avvenuto soprattutto tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 e che sono state avviate verifiche e controlli», scrive Olivi. «Adesso servono nuove regole. A nessuno deve essere consentito di sfruttare le politiche del Trentino per arricchirsi senza contribuire allo sviluppo di un’economia reale e non si devono offrire vantaggi competitivi a chi adotta comportamenti al di fuori delle regole. Negli anni passati ho sempre insistito affinché l’approdo nell’incubatore fosse di regola accompagnato dalla stipula di intese con le quali le aziende dovevano esplicitare i loro programmi di sviluppo e gli impegni in termini di nuove assunzioni. Non vorrei che tale prassi venisse abbandonata o svilita. Un nome da solo non crea sviluppo». Olivi propone di affidare ad un gruppo specializzato "il compito di promuovere l’habitat di Manifattura e del sistema trentino di aiuti alle imprese capace di sviluppare i talenti soprattutto locali». M.S.













Scuola & Ricerca

In primo piano