Acqua, NewCo tutta a spese di Rovereto 

I debiti di Trento finirebbero in bolletta: 150 euro a testa. E la “minerale” di Spino si mescolerebbe con i pozzi del capoluogo


di Luca Marsilli


ROVERETO. I consulenti hanno spiegato come si può fare, e tecnicamente non ci sono problemi. Ma quello che ad oggi nemmeno il Totò capace di vendere la fontana di Trevi riuscirebbe a fare, è spiegare perché Rovereto dovrebbe entrare nella famosa NewCo dell’acqua potabile assieme a Trento e agli altri Comuni della Vallagarina. I problemi sono almeno 3. Il primo sono i costi: Trento porta nella ipotetica nuova società 33 milioni di debito (il costo di acquisto delle sue reti, a suo tempo cedute a Sit: sono i soldi che hanno permesso a Trento di avere una quota azionaria in DE pari a quella di Rovereto), contro i pochi milioni di Rovereto, che dovrebbe acquistare solo la parte di reti e interventi all’acquedotto realizzati dopo il passaggio a Novareti. Non sono ipotizzabili tariffe differenziate nelle due città (la legge non lo consente) e quindi qui 30 milioni di differenza verrebbero spalmati sui 200 mila utenti. Sono 150 euro a testa, 600 euro per una famiglia di 4 persone. Che un roveretano o un residente di Villa Lagarina pagheranno quanto uno di Trento. Si ricompra a spese nostre quello che Trento ha venduto a vantaggio proprio. E oggi non ha i soldi per riacquistare.

Altro problema, la qualità dell’acqua. Quella di Spino è un’acqua oligominerale, di qualità straordinaria. Quella di Trento, in gran parte ricavata con pozzi , è di tutt’altra qualità. Mescolarle può migliorare un poco l’acqua di Trento, ma peggiorerà di molto quella di Rovereto. Infine, in una società giocoforza a direzione politica come quella che dovrebbe nascere, il numero di utenti che si portano in dote pesa. E per numero, Rovereto è addirittura terza: prima Trento, seconda la Comunità di Valle. Quindi dovremmo scegliere di pagare i debiti altrui, peggiorare l’acqua che beviamo e finire “soci di minoranza” dove conferiamo uno dei migliori acquedotti d’Italia. Non è questione di campanile, ma di non avere proprio la sveglia attaccata al collo... Comunque sia, le prospettive “tecniche” sono queste, e mercoledì a Trento sono state spiegate alla commissione economia e bilancio di Rovereto, presenti Vergnano, Marco e Massimo Zenatti, Pozzer, Simoncelli, Parisi, Miorandi e il sindaco Valduga. Siamo ancora nella fase di analisi e studio: non ci sono decisioni prese né scadenze fissate. Ma non sarebbe male se dalla maggioranza arrivasse una parola chiara sulle sue intenzioni.

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