i due comuni bresciani 

Valvestino e Magasa sperano ancora di diventare trentini 

RIVA. Dopo Sappada (come veneto del quale in Parlamento è stata votata l’annessione al Friuli-Venezia Giulia), toccherà anche a Valvestino e Magasa, piccoli comuni bresciani di confine...



RIVA. Dopo Sappada (come veneto del quale in Parlamento è stata votata l’annessione al Friuli-Venezia Giulia), toccherà anche a Valvestino e Magasa, piccoli comuni bresciani di confine – rispettivamente con 183 e 137 abitanti, all’ultimo rilevamento disponibile – ansiosi di diventare parte dell’Alto Garda trentino?

L’approvazione alla Camera del disegno di legge riguardante la località veneta ha dato rinnovato impulso alle ambizioni filotrentine delle due realtà guidate dal punto di vista amministrativo da Federico Venturini (sindaco di Magasa, ma noto ai rivani soprattutto quale titolare dell’hotel Centrale) e Davide Pace (Valvestino).

La convinzione che sembra farsi largo è che nei giorni scorsi si sia creato un precedente importante, quello dell’annessione di un comune da una regione a statuto ordinario a una regione a statuto speciale, la stessa casistica di Magasa e Valvestino, le cui pratiche sono però da tempo “parcheggiate” in prima commissione al Senato.

Di qui la richiesta alla politica romana di procedere anche con l’iter relativo ai due comuni che sorgono tra lago di Garda e lago di Idro, anche perché, contrariamente al caso di Sappada, nel caso di Magasa (che in passato, quasi un secolo fa, peraltro era già in provincia di Trento) e di Valvestino c’è il consenso alla “migrazione” già votato sia da piazza Dante che dalla Regione Lombardia.

I sindaci delle due comunità si augurano ovviamente che il tutto possa chiudersi entro la fine della legislatura corrente.

Le due minicomunità altogardesane, che hanno lo sguardo costantemente volto verso nord, si erano espresse a larga maggioranza a favore del passaggio al Trentino in occasione del referendum svoltosi il 21 e il 22 settembre 2008. Da Trento, tra l’altro, era arrivato l’ok ancora nel 2010, mentre il Consiglio lombardo si era espresso a favore dell’uscita di Magasa e Valvestino più di due anni fa, nell’aprile 2015.

(m.cass.)

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