Panchine rosse per dire no alla violenza sulle donne 

L’iniziativa. Sono cinque, nei luoghi più belli della città, volute dall’amministrazione Santi Loredana Baroni, mamma di Alba Chiara: «Bisogna reagire, aprire la finestra e chiedere aiuto»



Riva. Cinque panchine rosse disseminate in tutto il territorio comunale per contrastare la violenza contro le donne. Il Comune di Riva del Garda nella mattinata di ieri ha inaugurato le iniziative dell’amministrazione promosse in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Oltre alle cinque panchine rosse sulle quali è installato un cartello che ricorda i numeri da chiamare in caso di violenza quali il 1522, il numero antiviolenza e antistalking promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri (gratuito e attivo 24 ore su 24) e il 112, il numero di emergenza unico europeo, per dieci giorni consecutivi il Bastione sarà illuminato di rosso e sul sito del Comune sarà possibile vedere un video realizzato in collaborazione con la Fondazione Famiglia Materna di Rovereto (specializzata nella lotta alla violenza di genere e dotata di servizi dedicati). «Parole di donne», questo il titolo del documento audiovisivo che riporta gli interventi del sindaco Cristina Santi e del vicesindaco e assessore alle politiche sociali Silvia Betta, oltre che due importanti testimonianze di chi la violenza l’ha subita indirettamente ma in modo terribile: Mariangela Boscaini, madre di Eleonora Perraro, uccisa dal suo compagno nel settembre del 2019 a Nago e Massimo e Loredana Baroni, genitori di Alba Chiara, uccisa dal fidanzato nel luglio del 2017 a Tenno. Le panchine, proprio per la loro forza evocativa e l’importante messaggio, sono state posizionate in luoghi frequentati e belli. Si possono trovare al parco del Pernone a Varone, nei pressi della scuola elementare a Sant’Alessandro, accanto alla chiesa a Campi, nel piazzale tra la piscina comunale «Enrico Meroni» e la scuola «Scipio Sighele» e al parco del Brolio. «Abbiamo fortemente voluto celebrare questa giornata - spiega la vicesindaco Silvia Betta - mettendo in campo diverse iniziative. Il Bastione illuminato di rosso, le cinque panchine con i numeri di emergenza messe in luoghi belli e frequentati da donne, ma anche nelle vicinanze delle scuole, perché anche le giovani generazioni abbiamo sentore e consapevolezza di questo tema. E poi il video per una testimonianza che possa scuotere le coscienze». «Per dare l’idea di quanto sia vicina la nostra sensibilità - ha poi aggiunto la sindaca Cristina Santi - segnalo che come prima iniziativa, appena ci siamo insediate all’inizio di ottobre, abbiamo collocato nell’atrio d’entrata del municipio, ben visibile dai portici esterni, una sedia con un panno rosso e una scarpa rossa».

Infine Loredana Baroni, mamma di Alba Chiara: «Bisogna continuare a parlare della violenza sulle donne, per far capire a chi ne soffre che se ne può uscire. Dico alle donne di reagire, di chiedere aiuto, di telefonare ai servizi pubblici, ma anche aprire la finestra e urlare. E agli altri di prestare attenzione e di denunciare, o di aiutare. Io mia figlia non l’ho potuta salvare, altre donne potranno essere salvate, cosa che io cerco di fare con il progetto «Alba Chiara». L.O.

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