L’Alto Garda pensa già alle provinciali 

Dopo il via libera alle politiche sono cominciate le manovre dei partiti verso il voto trentino. Scontate molte candidature


di Gianluca Marcolini


ALTO GARDA. Il conto alla rovescia delle settimane che separano gli italiani al voto del 4 marzo è ufficialmente incominciato ma nella testa delle forze politiche altogardesana c’è ben altro. A parole sono tutti concentrati sulle elezioni politiche e sulla competizione che porterà in Parlamento i sette senatori e gli undici deputati (quasi certamente nessun altogardesano) che verranno eletti nei vari collegi della regione. Nei fatti, però, ognuno è già proiettato verso l’appuntamento elettorale del prossimo autunno, le provinciali del mese di ottobre (cinque anni fa si è votato il 27 ottobre) che rappresentano il vero obiettivo dei partiti locali.

L’ufficializzazione delle candidature per Camera e Senato ha di fatto dato il via alla lunga rincorsa che porterà fino al consiglio provinciale. Proprio la mancata conferma del senatore uscente Vittorio Fravezzi, scalzato all’uninominale dall’assessore provinciale Tiziano Mellarini, suo segretario di partito (Upt), ha finito per rendere la sfida di ottobre ancora più avvincente visto che tutti danno per scontata la presenza del sindaco di Dro fra i competitor. Fravezzi, in caso di elezione a Trento, potrebbe anche andare all’incasso della sua mancata riconferma in Parlamento ed ottenere un posto in giunta. Altra presenza pressoché sicura è quella del consigliere uscente Luca Giuliani: il coordinatore di valle Carlo Pedergnana ha annunciato, senza tentennamenti, che Giuliani sarà il candidato di punta delle stelle alpine altogardesane. In realtà gli autonomisti, così come le altre forze politiche che si presenteranno alla competizione provinciale, dovranno puntare (stavolta seriamente) anche sulle loro candidate per gli effetti della legge sulle quote rosa. Il Patt dell’Alto Garda, dunque, potrebbe schierare l’arcense Eleonora Angelini, fidatissima del segretario Panizza e data in rampa di lancio.

Il Pd, invece, non ha ancora le idee chiare. Ad Arco Alessandro Betta vorrebbe puntare su di un candidato espressione delle sue civiche che sostengono la coalizione di maggioranza: il sindaco ha già in mente il nome del candidato, un uomo di cui si fida ciecamente. Ma è alla città di Riva che il Partito Democratico rivolge le attenzioni maggiori. La candidatura più forte, escludendo il sindaco Mosaner, che ha già dato in tal senso, potrebbe essere quella di Alessio Zanoni ma l’assessore rivano ci starebbe solo per un progetto politico di largo respiro (è sua l’idea della lista unica del centrosinistra dell’Alto Garda) e le possibilità che candidi sono remote. Fra i nomi sul tavolo, nelle scorse settimane, c’era anche quello della vicesindaca di Dro Michela Calzà ma la mancata conferma del suo sindaco a Roma ha scombussolato i piani (se candida il sindaco è escluso che candidi anche la vice).

È di fatto tramontata, dopo ieri, l’ipotesi della candidatura (che molti davano fra le più accreditate ad ottenere uno scranno in consiglio provinciale) di Giovanni Rullo fra i pentastellati: il consigliere comunale arcense ora ha un piede fuori dal Movimento.

Le prossime elezioni provinciali rappresenteranno anche il debutto di Autonomia Dinamica, la formazione politica creata da Mauro Ottobre, che in Busa dovrebbe puntare sul giornalista Claudio Chiarani.













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