Germano Alberti «uomo stimato e appassionato»

Riva. Lutto nella cultura trentina, ma anche lutto tra le fila dei cavalieri d’Italia. «Germano Alberti - lo ricordano Franco Gamba e Graziano Riccadonna dell’Unci Alto Garda e Ledro - , commendatore...



Riva. Lutto nella cultura trentina, ma anche lutto tra le fila dei cavalieri d’Italia. «Germano Alberti - lo ricordano Franco Gamba e Graziano Riccadonna dell’Unci Alto Garda e Ledro - , commendatore e pittore, a suo tempo fondatore della sezione dei Cavalieri d’Italia nell’Alto Garda e Ledro, va ricordato anche per questa dimensione, che bene si attaglia al personaggio, rivano doc e cavaliere doc. Riva e Germano Alberti era d’altronde un binomio esemplare, in grado di rappresentare il DNA del personaggio legato al pitor per eccellenza di Riva. In questa città Germano aveva compiuto la sua formazione emigrando poi a Milano alla scuola dello zio scultore, Silvio Zaniboni (1896-1980), importante artista del Trentennio. Sulle orme dello zio il giovane Germano aveva girato un po' in tutto il mondo, singolare caso di artista un po' bohemièn, un po' girovago alla ricerca di se stesso. Finché trova l'ubi consistam e ritorna a Riva aprendo la botega del pitor nella centrale via Fiume, singolare bottega artistica di antico stampo, dove i colori si mescolavano allo studio, i panorami del Garda ai mazzi di fiori, sempre presenti nell'iconografia albertiana. Amante della montagna, socio della Sat di Riva del Garda praticamente da sempre, socio della Bacionela, interessato sempre alla cultura rivana. Soprattutto narratore instancabile della realtà benacense ed affabulatore impareggiabile. Sempre preoccupato della bellezza, nella sua innata esigenza di conservare intatto l'elemento naturale contrassegnato dall’elemento floreale, non lesinava critiche alle “brutture” di Riva, si dedicava alla promozione del Centro storico, riproponendo l’arte in via Marocco o Concordia».

«Un uomo stimato e appassionato - lo ricorda anche il sindaco Cristina Santi - che ha dedicato alla nostra bellissima città la sua arte e la sua vita,una presenza riservata e tenace che per tantissimi concittadini è stata un esempio. Il suo atelier di via Fiume, nel cuore del centro storico, era un luogo speciale, non solo perché laboratorio artistico, visitato da tanti appassionati e da turisti, ma anche quale ritrovo di numerosi rivani, quelle persone davvero legate alla loro Riva, quelle che ne fanno l’identità e la bellezza».

I funerali si terranno domani al cimitero di Riva in forma strettamente privata.













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