L'INTERVISTA roberto oss emer 

«Voglio portare a termine i progetti iniziati cinque anni fa» 

Il candidato sindaco. Dopo il “mandato breve” di due anni, nel 2015 si era confermato sindaco al primo turno con il 54% delle preferenze ed ora si ricandida con il sostegno delle stesse cinque liste civiche


Paolo Silvestri


Pergine. Sindaco da 7 anni, geometra, ex amministratore di una impresa edile, sposato con Mariapia, 3 figli (Marco di 30, Margherita di 23, Valeria di 21), Roberto Oss Emer si ricandida a sindaco di Pergine con alle spalle la stessa coalizione delle Civiche formata dalle 5 liste: Civic@, Prospettiva Futura, Insieme Per Pergine, Pergiovane e Patto per Pergine.

Oss Emer, come definisce Pergine?

Una città viva grazie soprattutto alle associazioni che hanno fatto sì che non diventasse una città dormitorio come forse la volevano far diventare 30 anni fa. Una città che però merita un ulteriore sviluppo.

Cosa la ha spinta a candidarsi?

Nel 2015 abbiamo impostato un programma con progetti che ora sono a buon punto e che come coalizione vogliamo concludere. In una consiliatura non si porta a termine un programma.

Frazioni e centro: una unica realtà?

Certo, una unica realtà. Prova ne siano che 8 fiduciari frazionali candidano con noi. Abbiamo lavorato per far diventare le frazioni un corpo unico con il centro. Ma è anche giusto mantengano le loro peculiarità.

In centro ci sono due “buchi” verdi: orto Ochner e orto Fontanari.

L’orto Ochner è privato e se rimane un polmone verde va bene. C’era stato un accordo perequativo che si è bloccato. Il discorso vale anche per l’orto Fontanari. In questo caso il mio auspico è che venga messo a disposizione della città. Non è indispensabile riempire di cemento questi spazi. Anzi, l’importante è che portarli a disposizione della città non comporti eccessivo sfruttamento volumetrico ma che rimanga una gran parte verde che funga da collegamento tra il teatro e il centro diventando strumentale per il polo culturale.

Sempre in centro ci sono palazzi cadenti come ex Cavalletto e Palazzo Crivelli.

Palazzo Crivelli deve diventare un polo culturale con attività collegate a questo mondo. Il problema è legato ai costi che vanno coperti anche attraverso attività che si sostengano. L’ex Cavalletto è privato e il Comune può solo pensare al cambio di destinazione d’uso. Il resto tocca ai privati.

Parlando di “ex”, c’è pure il compendio ex Artigianelli di Susà.

Abbiamo espressamente chiesto alla Provincia la disponibilità dell’area già libera. Nel tempo là vi vedo la scuola elementare e l’asilo nido attualmente a dir poco sacrificati.

Di “ex” in “ex”: la ex Cederna...

Ora è in comodato gratuito dalla Rurale e in parte recuperata a parcheggio. In parte può essere destinata a residenziale, una parte io la vedo come polmone verde e centro natatorio attraverso una sinergia pubblico - privato.

San Cristoforo: luogo da reinventare?

L’amministrazione può programmare quello che vuole e dettare le regole, ma comunque sono i privati proprietari delle aree e degli immobili che in base a queste regole e in base alla loro disponibilità economica devono muoversi. Il Comune può muoversi e investire su aree ed edifici di sua proprietà come l’ex Cus, le spiagge, le ciclabili, ma il pallino rimane in mano ai privati.

Industria: un futuro già passato?

In parte sì. Dobbiamo mantenere le eccellenze che ci sono e sono il nostro orgoglio. Il Comune può dare una mano. Ai Fosnoccheri comunque ci sono spazi liberi.

Cultura: risorsa o costo?

Risorsa. Va incentivata, sostenuta. E’ un volano per tutte le attività. Apre le menti ed aggrega. Il Comune deve creare sinergie. Con ariaTeatro e Psa già lo scorso anno si era allagato il cartellone di Pergine Festival

Ma è ipotizzabile avere un nuovo spazio della valenza del vecchio Teatro Tenda?

Nel prossimo triennio il progetto è realizzare un posto fisico al Tre Castagni, Un’arena che potrebbe ospitare fino a 20 mila persone. Niente cemento sia chiaro, ma legno recuperato da Vaia e fornito dalle Asuc per il palco di un anfiteatro naturale che tale deve rimanere. Per il Tre Castagni c’è anche il progetto di una scala mobile che renda il parco disponibile e tutti, anziani in testa.

La Panarotta fino a che punto è una risorsa?

Deve restare una risorsa. C’è stato investito molto con, ad esempio, pista da slittino che in estate è un tracciato per downhill, skiweg. Si farà il bacino per la neve artificiale. Gli investimenti devono guardare anche all’estate con un legame forte anche viabilistico con la valle dei Mocheni

Cosa ne pensa della viabilità cittadina?

L’obiettivo immediato è la nuova viabilità al Ciré tra Piccoli Frutti, Corona e area Fosnoccheri. Poi la traslazione della SS47 che permetta lo sviluppo di una ciclabile circumlacuale che porti sviluppo turistico. Poi l’interramento della ferrovia: lo hanno fatto a Lavis, perché non farlo qua? Infine un sogno: interrare viale Alpini.

Trasporto urbano: strada da continuare a percorrere?

Da continuare certo, tagliando però i rami secchi e ampliando l’offerta alternativa delle postazioni di bici elettriche.

È disponibile ad apparentarsi pur di diventare sindaco?

No. Siamo andati avanti in pace e d’accordo senza discussioni perché non dovevamo rendere conto a nessuno se non ai cittadini.

Quale sarà la sua prima azione se verrà eletto?

Faccio festa e poi 5 giorni di ferie. Poi torno a lavorare a testa bassa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano